La Valle d’Aosta in arancione riapre ai proprietari di seconde case che sono residenti in altre regioni

La Valle d’Aosta in arancione riapre ai proprietari di seconde case che sono residenti in altre regioni
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La Valle d'Aosta torna zona arancione assieme a Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia. Solo la Sardegna resta zona rossa mentre il resto d'Italia si tinge di giallo. Lo prevedono le nuove ordinanze che il Ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. Queste entreranno in vigore a partire da lunedì prossimo, 26 aprile. Il presidente della Regione Erik Lavevaz firma oggi, sabato 24 aprile, un’ordinanza per contestualizzare su tutto il territorio regionale le misure di contenimento del contagio previste per la zona arancione. Il provvedimento, oltre a recepire le norme nazionali vigenti per la zona arancione, consente gli spostamenti su tutto il territorio regionale, in deroga alla norma nazionale, tra le 5 e le 22, in particolare per usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune o per svolgere le attività motorie all’aperto consentite dalle norme. A coloro che non risiedono nel territorio regionale, è permesso l’ingresso in Valle d’Aosta per recarsi nelle seconde case. Le attività didattiche delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e della scuola secondaria di primo grado, nonché dei servizi educativi per l’infanzia si svolgono in presenza. Le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono in modalità in presenza al 70 per cento.

Con il ritorno in zona arancione possono riaprire nuovamente i servizi alla persona - quindi parrucchieri ed estetisti - ed i negozi.

Secondo quanto riportato nel bollettino di aggiornamento dell'emergenza Covid-19 diffuso ieri, venerdì 23 aprile, dalla Regione, sulla base dei dati dell'Usl, in Valle d'Aosta sono stati rilevati 45 nuovi casi positivi al Covid-19 - a fronte di 163 persone sottoposte a tampone - nelle ultime 24 ore. Si conta pure un decesso e perciò il totale delle vittime sale a 446. I contagiati sono 841, 22 in meno del giorno precedente. I pazienti ricoverati all'Ospedale regionale “Umberto Parini” sono 58, di cui 12 in terapia intensiva. I guariti sono 66.

Cosa prevede il decreto-legge del Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di mercoledì 21 aprile, ha approvato un nuovo decreto-legge in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Per quanto concerne gli spostamenti sul territorio nazionale, da lunedì 26 aprile sono consentiti quelli in entrata e in uscita dai territori delle regioni e delle province autonome che si collocano nelle zone bianca e gialla. Nelle zone arancioni o rosse, oltre che per comprovate esigenze lavorative, per situazioni di necessità, per motivi di salute o per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, gli spostamenti sono consentiti anche ai soggetti muniti delle certificazioni verdi Covid-19. Da sabato 1° maggio a martedì 15 giugno, nella zona gialla e, in ambito comunale, nella zona arancione, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel rispetto dei limiti orari previsti (dalle 5 alle 22) e nel limite di 4 persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi.

in merito ai servizi di ristorazione, da lunedì 26 aprile, nella zona gialla, sono consentite le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto degli orari previsti (dalle 5 alle ore 22) e degli specifici protocolli e dalle linee guida in vigore. Da martedì 1° giugno, nella zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, sono consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5 fino alle 18, o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei Ministri, nel rispetto degli specifici protocolli e dalle linee guida in vigore. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.

Da martedì 15 giugno è consentito, in zona gialla, lo svolgimento in presenza di fiere, nel rispetto di protocolli e linee guida in vigore. L’ingresso nel territorio nazionale per partecipare a fiere è comunque permesso, fermi restando gli obblighi previsti in relazione al territorio estero di provenienza (informazioni su Viaggiaresicuri.it). Da giovedì 1° luglio, in zona gialla, sono altresì consentiti i convegni e i congressi, nel rispetto di protocolli e linee guida in vigore. Sempre dal 1° luglio sono consentite in zona gialla le attività dei centri termali, nel rispetto dei limiti e delle modalità previsti dai provvedimenti di contenimento e da protocolli e linee guida definiti con i medesimi provvedimenti. Resta ferma l’attività dei centri termali adibiti a presidio sanitario limitatamente all’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative e terapeutiche.

Come ottenere il pass

per lo spostamento tra regioni

In merito al pass (certificazione verde) per gli spostamenti tra regioni viene precisato che questo si ottiene tramite l'avvenuta vaccinazione contro il Coronavirus, l’avvenuta guarigione dall'infezione Sars-CoV-2 oppure l'effettuazione di tampone molecolare o test rapido con esito negativo nelle ultime 48 ore.

Nei primi 2 casi la certificazione avrà una validità di 6 mesi e sarà rilasciata in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che ha effettuato la vaccinazione o dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero, ovvero, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale.

Nel terzo caso, la certificazione comprovante l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus ha una validità di 48 ore dal rilascio ed è prodotta, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche da quelle private autorizzate e accreditate e dalle farmacie che svolgono tali test ovvero dai medici di medicina generale o pediatri di libera scelta. Le certificazioni verdi Covid-19 rilasciate in conformità al diritto vigente negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute come equivalenti a quelle rilasciate in Italia.

La Regione accelera

sulle vaccinazioni

Sul fronte della lotta alla pandemia, la Valle d'Aosta punta a superare il target di somministrazioni di vaccini - 620 al giorno tra venerdì 16 e giovedì 22 aprile - assegnato dal Commissario per l'emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. «Abbiamo programmato - spiega l'assessore alla Sanità, Roberto Barmasse - un aumento del numero di vaccinazioni giornaliere per smaltire le liste sugli ultraottantenni, su quello che è rimasto indietro. Di fatto noi tendenzialmente ne faremo sempre più di 620, andiamo dalle 700» fino a «Giorni in cui ne faremo anche più di 1.000», verso la fine del mese.

Incontro con la ministra

Maria Stella Gelmini

«È stato un incontro positivo, con la Ministra che si è impegnata a portare le nostre questioni sul tavolo del governo. La montagna è quella che più ha subito le restrizioni e le chiusure. Serve un'attenzione e un impegno che ci consentano davvero di ricominciare». Così il senatore Albert Lanièce commenta l'esito della riunione con la ministra degli Affari regionali e delle Autonomie Maria Stella Gelmini, convocata mercoledì 21 aprile, «Per discutere delle priorità della Valle d'Aosta e delle autonomie speciali».

«Abbiamo chiesto che nel calcolo degli indennizzi del prossimo decreto sostegni - aggiunge il senatore Lanièce - si tenga conto delle perdite di fatturato del primo trimestre del 2021. In particolare per le imprese turistiche di montagna è fondamentale che si tenga conto di un periodo nel quale non si è lavorato neppure un giorno. Allo stesso tempo abbiamo sottolineato le nostre perplessità sul nuovo programma di riaperture, che andranno a consentire soltanto attività all'aperto. Cenare fuori in montagna è ancora impossibile. Anche per questo la nostra Regione sta immaginando un pass simile a quello della Provincia di Bolzano. Spero davvero che il Governo consenta ai nostri territori di poterlo usare per consentire attività al chiuso in massima sicurezza».

«Tra gli altri temi - prosegue Albert Lanièce - c'è la necessità di ridefinire per il 2022 la quota di compartecipazione al risanamento della finanza pubblica della regione per via delle minori entrate fiscale, come è stato fatto con lo scorso anno. Sulla scuola e sulla sanità, abbiamo chiesto di comprendere anche le regioni a statuto speciale come destinatarie delle risorse per gestire l'emergenza pandemica, trattandosi di due ambiti d'intervento dove risorse regionali rischiano di non essere sufficienti. E, infine, ho sottolineato la necessità di far partire finalmente la Commissione Paritetica, perché è assurdo che dopo tutto questo non sia mai stata convocata neppure una volta».

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