«La Valle d’Aosta è ancora un’isola felice rispetto ad altre regioni ma preoccupano gli ultimi fatti di cronaca»

«La Valle d’Aosta è ancora un’isola felice rispetto ad altre regioni ma preoccupano gli ultimi fatti di cronaca»
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La giovane francese uccisa a La Salle, l’accoltellamento durante una festa a Saint-Pierre che poteva finire in tragedia, arresti per abusi sessuali su minori: nella settimana appena trascorsa si sono accavallate le notizie di cronaca nera e giudiziaria. Ma la Valle d’Aosta è ancora un’isola felice?

Andrea Valtorti: «Purtroppo si sono verificati una serie di gravi reati in un breve arco di tempo e possono avere dato un’impressione distorta della realtà. Credo che, comunque, a parte queste eccezioni, si possa ancora parlare della Valle d’Aosta come una regione piuttosto tranquilla e ben monitorata dalle Forze dell’Ordine».

Martino Rossi: «Penso che la Valle d’Aosta sia ancora un’isola felice anche se sporadicamente si verificano reati gravi. Le Forze dell’Ordine riescono a mantenere alti i livelli di sicurezza su tutto il territorio».

Monica Gragnato: «Si tratta di coincidenze: crimini che si verificano casualmente nello stesso periodo ma, in genere, ritengo che la nostra regione sia ancora tranquilla rispetto ad altre città, dove quotidianamente si consumano gravi fatti di cronaca nera e giudiziaria. Le Forze dell’Ordine garantiscono continua presenza e sicurezza. Insomma i valdostani possono dormire sonni tranquilli».

Eugenia Dal Santo: «Rispetto a alle notizie che sentiamo ogni giorno dai telegiornali e leggiamo sui quotidiani la Valle d’Aosta resta un’isola felice. È vero che pure nella nostra regione si commetto dei reati gravi, ma si contano sulle punte delle dita».

Jacopo Fimiano: «Purtroppo, spiace dirlo, ma la Valle d’Aosta non è più sicura come un tempo. Gli ultimi gravi fatti di cronaca lo confermano».

Sara Trionti: «La Valle d’Aosta già da qualche anno ormai non è più un’isola felice, a parte i crimini gravi del passato che costituiscono comunque dei precedenti poco confortanti, dobbiamo fare i conti con l’attualità e l’aumento di omicidi, aggressioni e abusi su minori».

Monica Gragnato
Eugenia Dal Santo
Jacopo Fimiano
Sara Trionti
Andrea Valtorti

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