«La tratta Ivrea-Santhià chiusa ai mezzi pesanti: riflessi negativi in Valle d’Aosta»

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«Proseguirà almeno fino al 31 dicembre 2024 il divieto di transito ai mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate, agli autobus e ai veicoli più larghi di 2,4 metri, sulla tratta autostradale Ivrea-Santhià». Lo ha riferito ieri, venerdì 26 luglio, in Consiglio Valle il presidente della Regione Renzo Testolin. «L'ordinanza di venerdì 19 luglio di Ativa, che non era stata comunicata direttamente alla Regione, prolunga le limitazioni del percorso almeno fino a fine anno» ha annunciato il presidente Testolin, rispondendo a un'interpellanza del gruppo Forza Italia. Si tratta di una proroga del provvedimento di Ativa del 17 gennaio scorso. «Con l'assessore ai Trasporti Luigi Bertschy abbiamo già programmato per la prossima settimana un incontro con il presidente di Ativa per verificare la situazione e avere informazioni più puntuali» ha aggiunto Renzo Testolin. Il Presidente della Regione ha spiegato che «Il Tunnel del Monte Bianco è forse quello più gravato dal mancato passaggio di automezzi pesanti e ci siamo già confrontati con la società per avviare delle iniziative. Sicuramente il Fréjus si vede destinatario del passaggio di più mezzi con un conseguente guadagno economico ma deve anche scontare le esternalità negative legate all'aumento del traffico, che si ripercuotono sul territorio e su tutta la sua popolazione».

A tal proposito, il capogruppo di Forza Italia Pierluigi Marquis, illustrando l’interpellanza sul divieto di transito ai mezzi pesanti, agli autobus e ai mezzi più larghi di 2,4 metri sulla tratta autostradale Ivrea-Santhià, ha riferito che «Da gennaio a fine maggio, i pedaggi del tunnel del Monte Bianco sono calati di 20mila e 700 passaggi di mezzi pesanti. Oltre a creare un significativo pregiudizio per la mobilità pesante e per gli autobus da e per la nostra regione, allungando di molto i tempi di viaggio, le ditte di autotrasporti valdostane che utilizzano questa linea per lavoro stanno subendo un pesante danno economico. Pare che la situazione andrà per le lunghe: si parla addirittura di vari anni». A questo, ha evidenziato Marquis, «Si aggiungano i mancati proventi di Rav e Sav e l'indotto collegato come quello dei distributori di carburante, dei ristoranti e delle altre attività economiche. Ricordo che la controllante della società concessionaria della bretella di Santhià è la stessa della società che gestisce il traforo del Fréjus: il traffico viene dunque spostato verso questa direttrice senza danni per l'azionista».

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