La toccante testimonianza di Marisa Fiorano, madre coraggio la cui figlia fu uccisa dalla mafia

La toccante testimonianza di Marisa Fiorano, madre coraggio la cui figlia fu uccisa dalla mafia
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La sera di sabato scorso, 20 aprile, il numeroso pubblico presente nella Sala del Consiglio comunale di Gignod ha ascoltato con attenta commozione la testimonianza di Marisa Fiorani, madre coraggio che ha portato la propria storia di famiglia vittima di mafia con l’omicidio della figlia Marcella Di Levrano, seconda di 3 sorelle.

Marisa Fiorani, nel 1968, aveva scelto di abbandonare il marito violento e di portare con sé a Mesagne, in provincia di Brindisi, le 3 bambine facendo di tutto per farle crescere nel miglior modo possibile. Marcella alle scuole medie era tra le prime della classe. Si iscrisse all’Istituto Magistrale e al secondo anno una sera non tornò a casa.

La ritrovarono 2 giorni dopo, in preda agli effetti devastanti dell’eroina.

Successivamente la Sacra Corona Unita, organizzazione criminale di connotazione mafiosa che ha il suo centro in Puglia, decise di eliminarla, perché Marcella voleva parlare, denunciare, collaborare con la giustizia, per amore della sua bambina e della sua terra.

La sua testimonianza fu registrata: Marcella parlò dei trafficanti di stupefacenti e dei loro fornitori, degli omicidi, facendo nomi e cognomi. Non si conosceva la mafia: fu Marcella a portare il nome della Sacra Corona Unita in quella Questura. A una settimana dalla deposizione e della trascrizione della sua testimonianza, Marcella fu prelevata da casa, portata in un bosco e lì ammazzata a colpi di pietra. Era il 1990 e aveva 26 anni. Venne uccisa ma la sua voce fu ascoltata nel primo maxi processo contro la Sacra Corona Unita. «Io non fui informata di nulla - racconta la madre - e solo dopo vent’anni, con l’archiviazione del caso e grazie all’incontro con Libera, trovai la verità che cercavo e il coraggio di portare questa storia tra i giovani. Il mio regalo più grande non è portare un fiore a Marcella, ma portare la sua voce a tutti. Con quella verità anche lo Stato nel luglio del 2022 riconobbe, dopo 32 anni, Marcella come vittima innocente della mafia». Marisa Fiorani conclude: «Non ho avuta una verità giudiziaria, mi accontento della verità storica: ho ridato onore e dignità a Marcella e alle persone che continuano ad amarla». Ai giovani Marisa Fiorani chiede di studiare e sottolinea: «La mafia ha più paura della cultura che della giustizia». Oggi Marisa Fiorani si dichiara orgogliosa di quella figlia, la cui memoria è un vivo esempio per le nuove generazioni. Presente l'Associazione Libera Valle d'Aosta, con Fabrizio Bal e Donatella Corti, che con il Comune e con l'associazione ADB ha organizzato la serata.

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