La Thuile, dopo la frana sul tratto della Statale 26 sono allo studio ulteriori barriere di protezione

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Sono in corso gli approfondimenti per la progettazione delle ulteriori opere di protezione a mitigazione del rischio di caduta massi sulla Statale 26, nel tratto di collegamento tra Pré-Saint-Didier e La Thuile, a seguito del crollo avvenuto nel giorno di Natale dello scorso anno. Dalla riapertura della Statale 26 avvenuta martedì 24 gennaio scorso, «Sono stati completati gli ultimi lavori di scavo del vallo e della trincea a monte del rilevato paramassi - riferisce l’assessore regionale alle Finanze, Innovazione, Opere pubbliche e Territorio Carlo Marzi - e l’Anas ha eliminato il restringimento del breve tratto di strada interessato dalla frana, revocando il senso unico alternato a vista che era stato adottato in via precauzionale».

Le opere sin qui eseguite dalla Struttura regionale competente consistono nel rilevato paramassi alto 5,5 metri e lungo 43 metri, nel vallo paramassi che è stato realizzato a circa 15 metri dal rilevato a causa della presenza del cavidotto Cva, largo circa 35 metri per 20 metri e profondo mediamente 3 metri, e nella trincea d'intercettazione a monte, realizzata incorporando il masso di circa 200 metri cubi, il più voluminoso caduto, per una lunghezza di circa 30 metri per 3,5 metri di profondità, oltre al ripristino, in tratti centrali del canalone, delle barriere paramassi esistenti.

«La Struttura regionale attività geologiche è al lavoro per individuare le ulteriori opere necessarie alla mitigazione del rischio, finalizzate a proteggere un’area ancora più vasta di quella interessata dalla frana. - prosegue l’assessore Carlo Marzi - A tal fine è stato affidato al Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università Bicocca di Milano lo studio della dinamica di caduta di massi su tutto l’abitato di Pré-Saint-Didier nel settore a valle del Mont de Nona. Nel contempo, è stata attivata una attività di monitoraggio mediante radar interferometrico, con rilievi effettuati con drone per le analisi della stabilità della parete rocciosa est del Mont de Nona, che forniranno le necessarie indicazioni utili a definire le collocazioni e le caratteristiche progettuali delle ulteriori barriere di protezione».

Rischio idrogeologico: quattro interventi prioritari

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha individuato 4 interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico da realizzarsi in Valle d'Aosta. Sono stati definiti anche il cronoprogramma e l'importo di spesa. «I 4 interventi - spiega l'assessore Carlo Marzi - sono stati ritenuti prioritari e complessivamente comportano una spesa di 6.164.504 euro, di cui 5.300.988 euro finanziati dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e 863.515 euro a carico della Regione».

Gli interventi concernono opere di protezione da caduta massi a monte della strada regionale numero 47 per Cogne, in località Sisoret (2.009.846 euro), della regionale numero 44 della Valle del Lys, in località Steischlag, a Gressoney-Saint-Jean (2 milioni di euro), della regionale numero 28 della Valpelline, in Località Toules Dessous (955.000 euro) e a monte della strada intercomunale tra Emarèse e Saint-Vincent (336.142 euro).

«L’intensa attività sviluppata nel corso dell’ultimo anno, grazie ai fondi dell’assestamento di bilancio regionale approvato dal Consiglio e dei fondi statali e del Piano nazionale di ripresa e resilienza - sottolinea l’assessore Carlo Marzi - ha consentito di intervenire riducendo i disagi causati alle comunità locali dalle diverse situazioni di dissesto, consentendo di completare il programma di interventi più urgenti previsti nel 2022».

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