La thuile alle prese con i villeggianti. Ferraris: “Molti si considerano in ferie”

La diatriba tra valdostani e turisti non è prerogativa di Courmayeur. In altre stazioni turistiche della nostra regione questi primi giorni di isolamento hanno fatto nascere qualche problema di convivenza tra le parti. Anche La Thuile ha vissuto questa situazione e il sindaco Mathieu Ferraris non nega che qualche responsabilità da parte dei villeggianti c’è. “C’è stata una diversa interpretazione delle norme – dice il primo cittadino del Comune ai piedi del Piccolo San Bernardo – nel senso che la gente di qui, sin da subito, ha fatto attenzione a uscire il meno possibile e a spostarsi solo quando era inevitabile. I non residenti, invece, per diversi giorni hanno creduto di vivere ancora in vacanza”. Una situazione che è migliorata con il passare dei giorni, anche grazie agli avvertimenti degli amministratori e degli uomini del comando locale dei Carabinieri e della Polizia Locale. A La Thuile, in questa parte finale di stagione invernale, ci sono ancora diversi villeggianti delle seconde case – soprattutto italiani – e che secondo Mathieu Ferraris “Abbiamo dovuto richiamare a più riprese. C’era gente che approfittava delle belle giornate per fare dei pic-nic, altri che si incontravano in piazza. Insomma, molti non hanno capito l’urgenza del momento”. Tra i trasgressori anche tanti possessori di cani, che spesso e volentieri – forse perché proprio convinti di essere in vacanza – dimenticavano in strada o sui marciapiedi i bisogni dei loro amici a quattro zampe. “Ed è inutile sottolineare come questa cosa dia ulteriore fastidio, a prescindere da chi sia il trasgressore”, dice Mathieu Ferraris.

Sembra invece risolto il problema dei lavoratori stagionali che – dopo la chiusura degli impianti di sci prima e di bar e ristoranti poi – hanno visto terminare anzitempo il loro impegno. “Nei primi giorni c’era parecchia gente in paese, chiaramente un po’ in giro perché nessuno sapeva cosa fare. Molti di loro sono riusciti a rientrare nei paesi d’origine”, conclude Mathieu Ferraris.