«La stagione invernale ormai è persa Ora bisogna organizzare l’estate»

«La stagione invernale ormai è persa Ora bisogna organizzare l’estate»
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«La stagione turistica invernale 2020/21 è perduta, in Valle d’Aosta e su tutto l’arco alpino». Parole di Jean Paul Tournoud, specializzato in management del turismo di montagna, dal 2005 realizza analisi e ricerche per il centro studi turismOK. «Nel turismo, come in altri settori, il concetto del tempo è differente dal tradizionale “quotidiano” perché si è abituati a guardare contemporaneamente avanti e indietro nel tempo: si considera ad esempio il futuro in funzione delle camere riservate ad un tour operator o si guarda al passato analizzando i tassi di occupazione. - prosegue - Per una migliore programmazione futura si cerca di accaparrarsi prenotazioni a lungo termine allungando la cosiddetta finestra di prenotazione, giocando di anticipo e ampliando quindi i giorni che passano tra la data di prenotazione e l’effettivo soggiorno. Nell’impossibilità di programmare quindi e, con le restrizioni tutt’ora in vigore, è possibile affermare già a gennaio - solitamente si scia fino ad aprile - che la stagione in corso non sia solo compromessa, è praticamente annullata. Difficile infatti immaginare di poter mettere in moto la macchina organizzativa di un’impresa alberghiera per poco tempo e con l’incertezza dei flussi.

Associazioni di categoria ed esperti in questi giorni stanno giustamente comunicando numeri riferiti alle possibili perdite, al peso del turismo nell’economia valdostana, agli occupati nel ricettivo e nei servizi. Il contributo che turismOK può fornire è una lettura oggettiva della situazione turistica regionale attraverso il proprio Osservatorio (www.osservatorioturisticovda.it) e fornire alcune semplici strategie per una ripartenza.

Come già anticipato si parlerà di ripartenza estiva in quanto le caratteristiche del nostro turismo invernale non consentono un recupero in extremis: clientela straniera - 55 per cento, - intermediata - circa il 40 per cento, - che prenota con largo anticipo, orientata verso l’attività sciistica e con una permanenza media elevata, tra le 4 e le 5 notti, fa sì che, se tutto andrà bene da qui a breve, solo poche località, con stagione sciistica lunga come ad esempio Cervinia, potranno sperare di rimediare qualcosa entro maggio».

Il turismo estivo «E’ differente perché chi sceglie la Valle d’Aosta è in prevalenza italiano, il 70 per cento, di regioni di prossimità, soggiorna per un paio di notti, vuole svolgere attività outdoor, effettuare anche scoperte culturali, sia enogastronomiche che museali. Nell’estate 2020 le caratteristiche del turista si sono inevitabilmente modificate: aumento degli italiani dell’83 per cento, prenotazioni “sotto data”, permanenza maggiore: nell’estate 2020 2,9 notti contro le 2,7 nel 2019. Preferenza per soluzioni ricettive e di servizi che potessero garantire la sicurezza sanitaria».

Fare proiezioni è complesso però «Occorre guardare al futuro, oramai all’estate, facendo le stesse cose che hanno caratterizzato e scandito i ritmi di lavoro nella programmazione degli scorsi anni. Uscire dalla crisi è probabilmente una questione di dettagli. Non esiste una ricetta specifica però, ancora più di prima, è necessario curare ed intervenire su ogni tema in maniera professionale. Diventano quindi priorità assoluta la cura di aspetti commerciali, di comunicazione e sempre più necessaria l’individuazione di elementi connotanti l’impresa ed in grado quindi di posizionarla con un vantaggio competitivo maggiore rispetto ai competitors».

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