La spedizione valdostana in cima al Nanga Parbat

La spedizione valdostana in cima al Nanga Parbat
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Domenica scorsa, 3 luglio alle 5 ora locale (2 ora italiana) la cordata valdostana formata da Roger Bovard, Marco Camandona, Emrik Favre, Jerome Perruquet e Pietro Picco è partita per l’ascesa del Nanga Parbat (8.126 metri), la nona montagna più alta della terra.

Marco Camandona ha raggiunto la vetta alle 10.30 ora locale (7.30 ora italiana) del giorno 4 luglio, firmando così il suo undicesimo «ottomila». Tutti gli altri componenti del gruppo Pietro Picco, Roger Bovard ed Emrik Favre hanno raggiunto la vetta, con i propri tempi, tra le 6 e le 8 del mattino ora italiana.

François Cazzanelli partito dal Campo Base dopo rispetto al resto del gruppo, alle 11.30 (ora locale) ha impiegato per salire alla vetta 20 ore e 20 minuti, riposando solo 4 ore al Campo 3. François Cazzanelli e Jerome Perruquet, guide alpine della Società Guide del Cervino, erano entrambi in vetta alle 7,50 ora locale (4,50 ora italiana).

Gli alpinisti hanno adottato una strategia di salita «summit push», decidendo di non pernottare nei campi intermedi, partendo dal Campo Base a quota 4.200 metri, riposando qualche ora al Campo 3 per poi proseguire sino in vetta senza l’ausilio di ossigeno supplementare. La via era stata attrezzata dagli sherpa solo sino al Campo 3 (6.850 metri), pertanto da tale quota hanno dovuto muoversi su un terreno d’alta quota non «addomesticato».

Al gruppo di alpinisti valdostani si è aggregato il peruviano Cesar Rosales giunto in vetta con François Cazzanelli e Jerome Perruquet.

Solo François Cazzanelli e Cesar Rosales nella serata del 4 luglio sono rientrati al campo base, gli altri componenti della spedizione hanno preferito passare la notte al C3 e rientrare la mattina successiva.

La salita di tutti i componenti della spedizione arriva a pochi giorni dell’apertura della nuova via sulla leggendaria parete Diamir del Nanga Parbat (8.126 metri) da parte di François Cazzanelli e Pietro Picco, che hanno voluto intitolarla «Aosta Valley Express».

Nei prossimi giorni si riposeranno e studieranno la meteo, obiettivi della spedizione sono il Broad Peak e il K2.

«Il nostro pensiero - fanno sapere gli alpinisti - è rivolto a tutte le famiglie delle vittime coinvolte nell’incidente sulla Marmolada».

La spedizione «The way for the K2… la montagna impossibile» è resa possibile grazie a Regione Autonoma Valle d’Aosta, Unione valdostna guide di alta montagna, Associazione valdostana maestri di sci e ad Arol e agli sponsor dei singoli alpinisti.

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