La soddisfazione di William Guala “Con la grande prestazione di Farca ho ottenuto il mio miglior risultato”

La soddisfazione di William Guala “Con la grande prestazione di Farca ho ottenuto il mio miglior risultato”
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La seconda categoria ha regalato una gioia a William Guala che con la sua Farca si è arreso solo in finale a Orsières di Alino Marquis portando comunque a casa un ottimo secondo posto. L’allevatore di Saint-Nicolas - che ha ereditato l’azienda da papà Giovanni e dalla mamma Alessandra Petitjacques - oggi si occupa di una settantina di bovine: 40 adulte e 30 tra manzi, manzette e vitelli. «Sono ormai 15 anni che porto le mie regine ai combats, ma non avevo mai ottenuto una soddisfazione così grande in precedenza. - confessa William Guala - Prima di domenica scorsa il miglior risultato per me era un quinto posto raggiunto sia nel 2013 con Sardina in terza categoria che nel 2014 con Marmotta in seconda. Sono pienamente soddisfatto di come è andata, chiaramente una volta raggiunta la finale ho sperato nel successo, ma non ho nessun rimpianto: Orsières era una bovina superiore e lo ha dimostrato sul campo». Farca aveva dato subito l’impressione di voler lasciare la battaglia, salvo poi rigirarsi e tornare ad affrontare la sua avversaria, che alla fine si è però rivelata comunque con più energie.

«Ho cominciato a credere che Farca potesse arrivare in fondo dopo che ha vinto la sfida dei quarti di finale contro Vedette di Clelia Bich. - confessa William Guala - Quel successo mi ha fatto pensare che potesse giocarsi le sue carte fino alla fine. Farca emerge da un albero genealogico di spessore: è figlia di Marmotta che, come dicevo, nel 2014 giunse quinta alla finale regionale; mentre Sardina, che nel 2013 arrivò quinta in terza categoria, era la madre del toro che ha dato alla luce questa splendida regina. Per me le bovine sono una passione che vivo ogni giorno, un qualcosa di cui non potrei fare a meno e penso che questo sia un fatto che accomuna tutti gli allevatori valdostani».

«La finale regionale è un giorno di festa a cui si arriva attraverso 364 giorni di sacrifici e duro lavoro. - continua William Guala - Domenica scorsa, in particolare, tutti i presenti hanno saputo di nuovo apprezzare la bellezza delle batailles de reines. Per un attimo è sembrato di tornare tutto alla normalità. Il pubblico era molto numeroso, noi allevatori non vedevamo l’ora di rivederci e di poterci confrontare nuovamente e questo discorso può essere generalizzato anche alle eliminatorie, non solo alla finale».

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