«La scelta dell’UV di una maggioranza in Regione a 18 quale futuro può avere?»
Abbiamo assistito con sempre maggior sbigottimento ai contorcimenti dei partiti politici per tentare la costituzione di una maggioranza meno traballante e garantire un più sereno prosieguo della legislatura in Consiglio regionale. Oramai da mesi non si fa altro che discutere di formule e alleanze più o meno pasticciate per garantire la sopravvivenza di una maggioranza che sembra aver perso completamente di vista la gestione della cosa pubblica in favore dell’attaccamento alle comode poltrone di palazzo regionale.
Adesso, con una decisione che tanto somiglia al “deus ex machina” dell’antico teatro romano, l’Union valdôtaine ha calato la propria decisione stabilendo che si continuerà a governare col supporto di 18 consiglieri regionali facendo prevalere la compattezza dell'Union. Degli alleati che condivideranno con l’UV questo periglioso cammino non tutti hanno fatto sentire la propria voce.
Ci chiediamo: ma quale futuro può avere, al di là del vivacchiare, un Consiglio regionale che si regge su soli 18 consiglieri? Non è bastata la “lezione” di questi ultimi mesi nei quali l’immobilismo l’ha fatta da padrone? È mai possibile che nessuno abbia preso atto che la sola via di uscita è quella di ridare la parola agli elettori (o, magari qualcuno l’ha pensato ma si è ben guardato dal portare avanti questa ipotesi) magari con l’elezione diretta del Presidente della Regione? Nooo, tutto deve restare immutato ed immutabile almeno finché si può e i problemi della Regione aspettino pure! Che sconforto!