«La Salle nella bufera. Cent'anni come ieri» Giancarlo Telloli «in tour» con la sua ricerca storica
Tra le iniziative promosse in occasione delle celebrazioni per il Centenario della traslazione del Milite Ignoto figura anche l’«evento emozionale» proposto dello scrittore e storico di La Salle Giancarlo Telloli (foto), che propone la sua ricerca «La Salle nella bufera. Cent'anni come ieri». Un lavoro che è stato presentato a La Salle - sabato scorso, 6 novembre, alla Maison Gerbollier - e a Valtournenche il giorno dopo, i prossimi appuntamenti in programma sono mercoledì 17 novembre a Charvensod e a Valpelline ad inizio dicembre.
«Lo spunto ad impegnarmi in questa ricerca, - racconta Giancarlo Telloli - mi è stato fornito da un'importante attività di ricerca presso l'archivio storico del Comune di Charvensod che mi ha coinvolto tanto da permettermi di raccogliere il materiale documentario che è alla base del romanzo e del cortometraggio “Là-bas, au front” diretto da Alessandro Stevanon ed interpretato da attori della compagnia “Le Digourdì” di Charvensod. La scelta è stata quella di rivivere la storia avvalendomi di immagini e musiche che affianchino la parola in modo efficace e suggestivo».
«I caduti di La Salle nella Grande Guerra - prosegue Giancarlo Telloli - sono stati ben 40, altrettanti quelli di Valtournenche, 11 di Valpelline e 9 di Charvensod, numeri che ci mostrano come la nostra regione - 1.550 morti su 8.500 mobilitati - sia stata coinvolta nel conflitto in modo pesantissimo».
A quali fonti ha attinto per arrivare a questi dati? «Le fonti impiegate sono state gli archivi storici dei Comuni - certificati di nascita e di morte -, Archivio di Stato di Torino per i fogli matricolari dei soldati, il Libro d'Oro dei Caduti edito dal Ministero della Guerra ora della Difesa, immagini d'epoca, Cinegiornali Luce, discografia classica personale e testi di mia realizzazione».
Ricordi di un’epoca lontana, quando morire per la Patria era entrare di diritto nella storia. Ma c'è bisogno oggi di rinfrescare questo «amor patrio»? «Se per amor patrio si intende il nazionalismo e il sovranismo penso che su tali impostazioni si sia pronunciata già la storia. Se invece l'attaccamento al proprio paese consente di abbracciare gli altri popoli su una base di pari dignità e di comprensione reciproca nelle differenze nella sostanziale unità del genere umano allora auspico un forte ritorno dei valori di amore per la Patria, legato all'amore per le tradizioni e le culture di tutta l'umanità, rifuggendo - conclude Giancarlo Telloli - da ogni violenza e sopraffazione».