La Salle celebra i cento anni della nascita del «suo» Jean Domaine

La Salle celebra i cento anni della nascita del «suo» Jean Domaine
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Cent’anni sono passati, dalla nascita di Jean Domaine a La Salle: fu canonico, poeta, cantore e, si può, dire, fece cantare i valdostani fino alla sua scomparsa nel 2006. Viene ricordato domani, domenica 21 agosto, prima al cimitero e poi nella chiesa parrocchiale di La Salle, per la Messa delle 10.30 celebrata dal vescovo Franco Lovignana, il nuovo parroco don Paolo Viganò e il canonico Silvio Perrin, che gli lascia il posto, dopo esser stato alla guida della parrocchia dal 1957. Ci saranno rappresentanti dei gruppi di cantori che lui ha formato, fondando alla fine degli anni Cinquanta una decina di cori e corali: partecipano Coro Sant’Orso e i suoi ex coristi, Cantoria di La Salle, Coro Esprit Domaine e i gruppi folkloristici Les Sallereins e Lou Tintamaro de Cogne.

«Il nostro coro Esprit Domaine è nato a settembre 2016 - racconta il presidente Ernesto Letey - da un gruppo di appassionati che hanno deciso di provare a creare una corale nella Valdigne che in quel momento ne era sprovvista, ma che in passato aveva contribuito a conservare la tradizione canora valdostana con le corali di Morgex, La Thuile, Courmayeur, La Salle».

Negli anni in cui il canonico Silvio Perrin iniziava il suo mandato in parrocchia, don Domaine dava vita ad una decina di cori: da quello scolastico del Manzetti, toccando la sua La Salle, Morgex e arrivando fino a Cogne.

«Il gruppo folkloristico e corale “Lou Tintamaro de Cogne” è nato nell'autunno del 1957. - spiega la direttrice Myriam Brocard - Don Domaine veniva a messa a Cogne e aveva sentito le voci femminili, il modo di cantare: così decise di dare una mano al Maestro Cesare Bibois. Veniva a fare le prove e ha scritto per noi “Pin pin”. È stato di fondamentale importanza perla nascita del coro: c’era già il gruppo dei fisarmonicisti, ma è stato lui a capire che c’erano voci da coltivare. E quest’anno celebriamo i nostri 65 anni di coro».

«Ricordiamo una persona che ha lasciato una traccia importante - aggiunge il direttore del Coro Sant’Orso Angelo Filippini - come sacerdote e nel canto, che per lui è stato un mezzo pastorale per far passare i messaggi. Il nostro coro è orgoglioso di poter festeggiare i 100 anni dalla nascita del canonico Domaine, insieme ai tanti i gruppi che lo andranno a ricordare. Lui è stato anche priore a Sant’Orso, nostro Maestro di coro per 24 anni, merita di essere portato a conoscenza di tutta la Valle. Noi lo ricorderemo in particolare anche in occasione del prossimo concerto d’apertura della Foire, che sarà interamente dedicato a lui».

Elio Chamonin, direttore dell’Esprit Domaine, cita alcuni passaggi del Maestro che gli stanno particolarmente a cuore: «Personne n'avait encore pensé à instituer des cours de chant choral pour solliciter la passion du chant - scrive don Jean Domaine nel suo libretto di canti - les garçons et les filles, les enfants et les grand-mères, les mères et les vieillards, tous étaient en état d'entonner et de porter en avant "lo coplet"», la strofa. E ancora: «Toute assemblée devait se terminer par un chant. On ne concevait et on ne conçoit pas le chant comme simple mélodie à une voix: l'harmonisation à deux ou trois voix vient d'elle-même merci à une oreille musicale instinctive qui étonne chez des personnes dépourvues de toute préparation musicale». Così decise che tutti potevano imparare a cantare bene insieme agli altri. «Il canonico Jean Domaine ha dedicato gran parte del suo tempo proprio a questo scopo - continua Ernesto Letey - mettendo a disposizione le proprie competenze di musicista, poeta, compositore, perché si creasse in Valle d’Aosta questo clima di amicizia, fede, solidarietà, tradizione che traspare in tutti i suoi canti. Il nostro coro Esprit Domaine ha voluto chiamarsi così proprio per avere il canonico Domaine come riferimento e speriamo di riuscire in piccola parte a portare avanti ciò che ci ha insegnato con il suo esempio».

Passaggio di consegne

E dopo 65 anni alla guida della parrocchia di San Cassiano, a La Salle, don Silvio Perrin è andato quindi in pensione. Giovedì 7 luglio scorso ha compiuto 93 anni; è stato ordinato sacerdote nel 1953, era parroco di La Salle dal 1957. «I preti invecchiano, c'è bisogno di ricambio che non c'è» ha scritto don Silvio Perrin sul foglio della domenica. Le sue dimissioni sono arrivate al vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, mercoledì 10 agosto scorso. Lovignana, originario proprio di La Salle, le ha accettate il giorno successivo. Domenica scorsa, 14 agosto, il passaggio di consegne: a prendere il posto di don Silvio Perrin è don Paolo Viganò, che ha iniziato il suo ministero proprio quel giorno, salutato dalla popolazione e dal sindaco Loris Salice e dalla sua giunta. Don Paolo Viganò conserverà anche la cura pastorale delle parrocchie di Santa Maria Assunta a Morgex e di Sant'Orso a Derby, delle quali diventa parroco (finora ne era amministratore parrocchiale).

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