“La revisione nel 2024 della normativa europea darà al Consorzio più poteri per tutelare la Fontina”

Nel 2024 la normativa Ue sarà oggetto di una revisione che rafforzerà le prerogative dei consorzi - tra cui anche quello della Fontina - per tutelare l’immagine del nostro prodotto gastronomico di punta. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Carrel rispondendo in Consiglio Valle mercoledì scorso, 10 gennaio, a un’interrogazione presentata da Andrea Manfrin della Lega in cui si chiedeva conto della presenza negli Stati Uniti d’America di «un’azienda che produce formaggi denominati “Fontina”». Ricordando una cosa nota da tempo, Marco Carrel ha fatto presente che «negli Stati Uniti le registrazioni di marchi per formaggi non proteggono l’utilizzo del termine “Fontina”, in quanto ritenuto generico e descrittivo e non è possibile rivendicare diritti esclusivi su di esso. Per questo motivo, in mancanza di accordi specifici con gli Stati Uniti a tutela delle Dop europee, i regolamenti e le leggi italiane e dell’Unione europea non sono applicabili nel territorio americano e non è al momento possibile registrare in via esclusiva il termine “Fontina”». «Nel database dello United States Patent and Trademark Office (Ufficio brevetti e marchi commerciali) è presente la registrazione del marchio Fontina Dop prodotta in Valle d’Aosta, richiesta nel Consorzio dal 2007 e regolarmente rinnovata sino ad oggi. - ha aggiunto Marco Carrel - Tuttavia sono presenti altre registrazioni depositate di altri marchi che includono la parola “fontina” (“Belgiosioso Fontina”, “Flatbread Fontina”, “Fontina Foods”), alcuni dei quali non fanno neanche riferimento a formaggi ma ad altri alimenti». Prodotti che, per la legge americana, non sono tarocchi ma si chiamano legittimamente così. «Sarà mia cura sollecitare dal punto di vista politico, nei vari tavoli, la realizzazione di accordi bilaterali a tutela del nostro formaggio sul territorio americano. - ha concluso Marco Carrel - Per il resto l’Assessorato collabora attivamente con il Consorzio, cui spettano funzioni di tutela e contrasto alle frodi per la Dop Fontina, e con l’Ispettorato centrale della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, nel segnalare eventuali irregolarità di cui viene a conoscenza. Nell’ambito della revisione della normativa Ue, sarà introdotto l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi Dop e Igp il nome del produttore, eliminando una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, tra le quali rientrano i prodotti Dop della nostra regione».

«A tutti noi sono arrivate delle segnalazioni di prodotti che, dagli Stati Uniti, sono poi addirittura esportati nel territorio europeo. - ha replicato Andrea Manfrin - Fa rabbrividire che l'immagine del valore della nostra fontina sia lesa da prodotti che nulla hanno a che vedere con qualità ed eccellenza».

Sempre in merito alla tutela della Fontina dalle contraffazioni, in Consiglio ha presentato un’interpellanza anche Dino Planaz di Rassemblement Valdôtain. Nella risposta l’assessore Marco Carrel ha ricordato che «il Consorzio Fontina ha stipulato una convenzione con il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano per l’utilizzo reciproco degli agenti vigilatori operanti su tutto il territorio nazionale» e ha dettagliato i dati nel 2023: «Il Consorzio ha rilevato 56 irregolarità sul territorio nazionale, di cui 18 diffide immediate, 21 a seguito di verifiche sul web (erano 60 nel 2022), 4 segnalazioni all'Ispettorato centrale, 3 da attività congiunte con i Nas, 8 le sanzioni amministrative notificate dal Consorzio e 2 le denunce penali depositate dal Consorzio. Per gli altri paesi bisogna passare dall'Ispettorato centrale, in virtù degli accordi bilaterali o nell'ambito dell'Unione europea». «Anche le informazioni tramite social sono utili. - ha rimarcato Dino Planaz - A volte le piccole realtà di distribuzione usano il nome Fontina mentre vendono il fontal, che non ha niente a che vedere con il nostro prodotto».