«La Regione converta in fretta degli immobili inutilizzati di sua proprietà in ospedali per i malati di Covid»

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«Per favore signori politici, decidetevi! Siamo al secondo anno del Coronavirus e nulla si è fatto, abbiamo l'ospedale in crisi di posti letto e chi necessita di cure normali viene rimandato a data da destinarsi. Io ho una figlia operata anni fa di tumore che ora deve fare controlli sovente e in questi giorni deve farne addirittura tre. Io l'accompagno, ma con che animo entro all'ospedale dove il virus circola? Era il mese di luglio del 2020 quando ci trovavamo come oggi in piena mancanza di posti letto e io scrissi all'assessore alla Sanità di allora Mauro Baccega, suggerendo di pensare a utilizzare delle proprietà della Regione nel momento dismesse, per esempio la Tecdis di Châtillon, con ottima situazione ambientale vicino ad una uscita dell'autostrada, con possibilità di atterraggio di elicottero con piattaforma sul tetto - come al Lingotto di Torino -, oltre che posizione centrale nella Valle d'Aosta. Mi rispose che l'idea era buona, che avrebbe fatto un sopralluogo, anche se in quei giorni si discuteva con Saint-Pierre per avere là dei posti letto. Lo stabilimento di Châtillon non è uno stabilimento qualsiasi, poiché è stato usato per la costruzione di cristalli liquidi, quindi con locali simili a camere di terapia intensiva. Poi per la degenza ci sono molti altri locali che modificati possono essere utilizzati a tal fine e inoltre l’edificio ha la possibilità di essere ampliato utilizzando moduli prefabbricati che ormai si usano sia per ospedali che per alberghi. Penso che tutti convengano che non si possa continuare a curare il Coronavirus, malattia infettiva, nello stesso ospedale dove si cura la medicina generale! La mia proposta logicamente era per il futuro, dato che già allora si supponeva che questa pandemia sarebbe durata per più anni, quindi si sarebbe dovuto decidere un'eventuale ristrutturazione per essere pronti alle ricadute. Ora la supposizione di 2 anni fa è reale, pertanto persi 2 anni per colpa di chi? Oggi siamo al secondo anno di pandemia, quindi il prossimo anno sarà ancora come oggi. Da ex "olivettiano" del tempo di Adriano Olivetti, adottiamo il suo motto "Meglio pentirsi di aver fatto che pentirsi di non averlo fatto" e non quanto mi dicevano i miei dipendenti indiani e cioè "Non arrabbiarti, quello che non abbiamo fatto oggi forse lo faremo domani e se non lo faremo domani non lo faremo più". Voi decidete e date l'incarico poiché anche in Valle d’Aosta ci sono dei Bertolaso capaci di fare le cose in poco tempo. Quindi, signori politici, sedetevi attorno ad un tavolo e decidete subito, non nei mesi, e date l'incarico a chi sa fare le cose in poco tempo, e che sia la Tekdisc o altro locale Regionale abbandonato, l'importante è fare. La popolazione attende e fatevi trovare pronti per il prossimo inverno, visto che ormai tutti sono convinti che per un po' di anni convivremo con il Coronavirus. I finanziamenti? Lo Stato ha promesso fondi per la Sanità, fatevi sentire. Nel frattempo sono sicuro che la popolazione capirà e approverà se anticipate qualche spesa prevista rispetto ad altri settori, perché questa situazione penalizza tutti per la salute e per l'economia, pertanto tutti sono invitati a sostenere le iniziative necessarie a risolvere il problema nel minor tempo possibile».

Luciano Artaz,

ex albergatore di Cervinia

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