La Regione approva la terza variazione al bilancio Destinati 3,2 milioni alla zootecnia in emergenza
Sono in arrivo 3,2 milioni di euro di contributi straordinari per l’agricoltura valdostana, per fronteggiare l'emergenza nel settore zootecnico, in considerazione sia dello straordinario incremento dei prezzi dell'energia e dei cereali a seguito del conflitto in Ucraina sia delle eccezionali condizioni di deficit idrico e di siccità dalla primavera 2022. La somma è stata stanziata attraverso la variazione al bilancio approvata in Consiglio Valle mercoledì scorso, 2 novembre.
«Si tratta di misure importanti e necessarie per un settore colpito non solo dalle conseguenze dirette e indirette del conflitto russo-ucraino, ma anche dalla siccità. - ha detto in aula l’assessore regionale all’Agricoltura - E’ evidente l’importanza delle aziende sul territorio sia per il presidio delle montagne sia per la vitalità delle nostre comunità. Vi sono circa 900 aziende, con oltre 33mila capi, per una produzione annua stimata di 60 milioni di litri di latte, 400 mila forme circa (di cui 50/60 mila in alpeggio) di Fontina. La redditività delle aziende è come per tutta la zootecnia di montagna marginale; sappiamo, quindi, quanto sia importante sostenere il comparto. Nello specifico la misura interessa prioritariamente i capi produttivi che sono quelli che a livello di costi pesano di più (più necessità di mangime, più costi di produzione e manodopera): oltre 15mila unità di bestiame adulto, oltre 6mila manze, circa 650 ovini e caprini. Si tratta quindi di un segnale per questo periodo negativo, che speriamo momentaneo, al quale andrà sommata un’azione concreta per una programmazione di lungo corso che dovrà darci, tra l’altro, la visione della zootecnia del domani. Questo sarà possibile anche grazie ai lavori della nuova programmazione unitamente ai confronti costanti e continui con le categorie. Il tutto finalizzato ad una migliore sopravvivenza delle nostre aziende che lavorano, mantengono ed aiutano a valorizzare il nostro territorio».
«L’intervento va bene ma è tardivo: - ha replicato Marco Carrel di Pour l’Autonomie - purtroppo, diverse aziende hanno già proceduto ad abbattere i loro capi e questo è un danno che non si può più recuperare ed è la ragione per cui avevamo chiesto di intervenire già nel mese di agosto».