La Réunion dell’UV compatta il centrodestra Si delineano gli schieramenti per le Regionali
La prima reazione alla Réunion autonomista non ha tardato ad arrivare. Martedì scorso, 25 giugno, a 9 giorni di distanza dal Congrès unionista i rappresentanti dell’area del centrodestra della nostra regione si sono riuniti, stabilendo come annunciato in un documento datato mercoledì 26 che «I partiti e le forze politiche del centrodestra per la Valle d’Aosta hanno manifestato unanimemente l’intenzione e l’impegno di presentarsi in coalizione alle elezioni regionali e comunali in programma l’anno prossimo, sottolineando come soltanto un progetto serio e credibile, basato sull’unità di intenti di tutti, possa garantire quell’ambizione di governo che dovrà costituire la vera alternativa all’attuale deprimente status quo». A firmare il documento i responsabili di Lega Vallée d’Aoste, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Udc.
Quindi una mossa di prospettiva chiara e assunta con parecchio anticipo, in modo da organizzare la strategia che porterà alle elezioni regionali intanto, visto che iè probabile il rinvio delle comunali al gennaio 2026. Se non si sa ancora con quale legge si andrà a votare per il rinnovo del Consiglio Valle (il neo presidente dell’UV Joel Farcoz ha parlato di abolire la preferenza unica ma in assemblea si dovrà trovare la maggioranza di 24 consiglieri, operazione non semplice) il centrodestra valdostano ha preso sin d’ora il suo posto nello scacchiere regionale, ponendosi come «Un’alternativa di governo che vogliamo convintamente imperniata sulla centralità dell’individuo, della persona, e sulla sua libertà di azione e di iniziativa, in contrapposizione ai beceri fondamentalismi ideologici e alla cappa di supervisione e controllo che spesso avvertiamo ancora sul territorio. È quindi con questo spirito di libertà che rivolgiamo, già da oggi, il nostro invito al dialogo, al confronto e alla collaborazione a tutti quei movimenti locali e a tutti i soggetti interessati della società civile che hanno a cuore la costruzione di un grande progetto condiviso per una Valle d’Aosta migliore, più moderna, più efficiente, più presente ed incisiva nei tavoli decisionali che contano a livello nazionale e più attenta alle esigenze dei suoi cittadini e delle comunità locali che contribuiscono alla sua crescita e al suo futuro».
L’Union Valdotaine e la sinistra
Pertanto il centrodestra unito ha lanciato la sua campagna elettorale per il Consiglio Valle in modo esplicito e soprattutto con un quadro ben definito, proprio mentre il gruppo unionista in Regione passava da 7 a 11 consiglieri, integrando i vecchi unionisti a quelli ancora più vecchi, diventati nuovi.
Dopo la Réunion, e sperando di attrarre altri ex, l’Union Valdôtaine si è ora posizionata più forte al centro del contesto di riferimento regionale. In questi giorni è però già alle prese con un confronto interno per la nomina del secondo vicepresidente, che affiancherà nel ruolo Patrizia Morelli. L’ex sindaco di Arnad Pierre Bonel ha proposto, in un’ottica di unità, il nome di Daniele De Giorgis, lo sconfitto del Congrès di Saint-Vincent. Una candidatura che piace ma che non ha trovato il favore del Palazzo, visto che il presidente della Regione Renzo Testolin propenderebbe per Amedeo Follioley, sindaco di Donnas.
Con il centrodestra già schierato e l’Union Valdotaine che andrà alle elezioni regionali con 11 uscenti (se verrà modificata la legge elettorale del limite dei mandati come vorrebbero molti) e altri 24 aspiranti consiglieri, la prospettiva a sinistra è quella di una doppia presenza, con la lista che si ritrova in Chiara Minelli ed Erika Guichardaz, sotto la regia di Elio Riccarand, e con il PD che nel ruolo di leader ha Fulvio Centoz.
Il mondo autonomista
Occupate le estremità dello schieramento il polo autonomista non sarà sicuramente appannaggio della sola Union. La domanda è cosa faranno i nuovi Rassemblement Valdotain e Orgueil, Pays d’Aoste Souverain, Renaissance, Pour l’Autonomie e quello che rimane di Stella Alpina? Sicuramente troveranno una forma di aggregazione, difficile un’unica lista, più probabile saranno divisi in 2 schieramenti, così che l’area regionalista potrebbe presentarsi alle Regionali con 3 liste, tutte in grado di superare lo sbarramento e di aggiudicarsi dei seggi in Consiglio Valle, ma da quanto sembra sin d’ora, facendo somme e sottrazioni, senza una maggioranza solida per governare.