La protesta dei sindacati: «Stop alla strage sui luoghi di lavoro»
Anche ad Aosta mercoledì scorso, 21 febbraio, gli edili e i metalmeccanici di Cgil e Uil hanno protestato per fermare «La strage sui luoghi di lavoro». Due ore di sciopero e un presidio davanti al Palazzo di giustizia per chiedere al Governo leggi ad hoc e atti concreti dopo l'incidente sul lavoro di venerdì scorso, 16 febbraio, a Firenze, dove sono morti 5 operai. Precisa una nota dei sindacati: «Il cordoglio non ci basta, servono scelte politiche e atti concreti affinché non si risparmi più sulle condizioni di lavoro, sui salari, sulla sicurezza, sulla formazione e sulla pelle delle persone. Il Governo nazionale latita sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, come anche il Governo regionale». «Questo sciopero - spiega Fabrizio Graziola, segretario Fiom Cgil Valle d'Aosta - è nato dopo quello che è successo venerdì a Firenze, che è un fatto gravissimo. C’era un appalto, c’era la costruzione di un nuovo supermercato: 5 persone hanno perso la vita. Non si sapeva all'inizio neanche quanti fossero, chi fossero, che contratto avessero». Ma qual è la situazione in Valle d'Aosta? «A macchia di leopardo. - risponde Fabrizio Graziola - E' chiaro che in molte aziende, soprattutto quelle strutturate, la salute e la sicurezza sono tenute in considerazione, dal sindacato chiaramente, ma anche dal datore di lavoro. Poi ci sono questioni legate alle aziende più piccole, quelle artigianali, che siano edili o metalmeccaniche, e a volte succede che la formazione obbligatoria che ci dovrebbe essere non sempre viene fatta in maniera puntuale, non sempre i mezzi di sicurezza vengono utilizzati da tutti. Compito nostro, quello del sindacato, soprattutto dei nostri delegati, dei nostri Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, nei luoghi di lavoro è di vigilare, ma anche far sì che ci sia una cultura della sicurezza, perché quello è un tema che riguarda tutti».
Il Savt: «La sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta»
In una nota, il Syndicat autonome valdôtain des travailleurs - Savt chiede di «Mantenere la sicurezza sul lavoro come priorità assoluta per tutte le parti sociali, le imprese e il Governo: gli eventi tragici di Firenze e le oltre quaranta vittime “cadute sul lavoro” nei primi quindici giorni di febbraio, devono suscitare in ognuno di noi profonda indignazione». Il Savt i aggiunge che «Queste tragedie non sono fatalità ma le dirette conseguenze di scelte deliberate: tagli alle risorse per gli ispettori del lavoro, deregolamentazione degli appalti, precarietà del lavoro». Secondo il sindacato valdostano «Devono essere messe in campo subito misure concrete come: il ripristino delle risorse per la vigilanza, la regolamentazione degli appalti, la responsabilità delle imprese committenti e l'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro». Inoltre «È fondamentale garantire la formazione obbligatoria per tutti i lavoratori e le imprese prima dell'accesso ai luoghi di lavoro e assicurare la parità di trattamento in tutti gli appalti». Il Savt conclude: «La diminuzione delle denunce di infortunio non deve trarre in inganno; ogni giorno, decine di lavoratori subiscono infortuni che potrebbero essere prevenuti. E' necessario un impegno concreto da parte di tutte le parti sociali per invertire questa tendenza. La sicurezza sul lavoro non è solo una questione di normative ma di cultura e pratica quotidiana. Le piccole aziende, in particolare, hanno bisogno di supporto nella formazione e prevenzione, perché è lì che il rischio di negligenza è maggiore».