La politica non decide, Italo Cerise confermato commissario del Parco del Gran Paradiso
Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha confermato Italo Cerise commissario straordinario del Parco del Gran Paradiso per altri sei mesi. Italo Cerise proseguirà «nello svolgimento delle funzioni di commissario straordinario, adottando tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione necessari al regolare svolgimento delle attività dell'ente - si legge in una nota -, per la durata di ulteriori sei mesi a decorrere dalla data del 29 gennaio e, comunque, non oltre la nomina del presidente del medesimo Ente Parco».
Nei giorni scorsi Italo Cerise - già presidente del parco dal 2011 - è stato anche eletto nel collegio dei probiviri di Federparchi, durante il decimo congresso che si è svolto a Roma mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio.
Gli ultimi appelli al Ministro sono arrivati nei giorni scorsi dalle valli piemontesi del Parco.
Per l’Unione Montana Gran Paradiso il candidato ideale a presidente è e resta Mauro Durbano, attuale vicesindaco di Ceresole Reale.
Non fa nomi di possibili candidati l’altra lettera, quella che arriva dall’Unione montana Orco e Soana che chiede «un presidente rappresentativo, di provata esperienza e super partes». Tra le righe una sorta di altolà al leghista Durbano, a favore piuttosto di Andrea Fluttero, ex sindaco di Chivasso, già parlamentare e consigliere regionale del centrodestra, che da tempo ha lasciato la politica attiva. A margine, continua a circolare il nome di Emily Rini, coordinatrice di Forza Italia nella nostra regione, la cui designazione non sarebbe caldeggiata dai valdostani bensì dal governatore piemontese Alberto Cirio su input del vice premier Antonio Tajani.
A Torino il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) annuncia un’Interrogazione: «Il centrodestra continua a litigare sulle poltrone - dichiara - e non riesce a trovare un accordo sul nome del futuro presidente dell’ente Parco nazionale del Gran Paradiso, con la conseguenza di lasciarne la gestione nelle mani della Valle d’Aosta».