La nuova vita dell’Hotel Al Piolet di Cervinia Sarà ricostruito da un imprenditore svedese
Due storie d’amore per Breuil Cervinia che si incrociano a distanza di settant’anni. I protagonisti sono il grande sciatore pistoiese Rolando Zanni e l’imprenditore svedese di casa a Montecarlo Jonas Nordlund, visto che per entrambi la valle del Cervino ha rappresentato una scelta di vita.
Rolando Zanni, figura impareggiabile di atleta e di tecnico, con l’immancabile sigaretta all’angolo della bocca, faceva parte del “Nido delle aquile azzurre” dell’Abetone, il paese in cui nacque l’8 febbraio del 1914, e raggiunse il Breuil - dopo essere stato il primo italiano in assoluto ad imporsi in una gara internazionale - per essere allenato da Leo Gasperl. Azzurro a Garmish, dove per la prima volta lo sci alpino fu celebrato come disciplina olimpica, nello stesso anno fu tra i quattro fondatori della Scuola di sci del Cervino. In precedenza era stato il primo allenatore del grande Zeno Colò, ma la sua fu una vita straordinaria che meriterebbe di essere raccontata in maniera approfondita, con una carriera interrotta dalla guerra - aderì alla resistenza nella Valtournenche dal 1944 come partigiano della Brigata Marmore - e ripresa con quella tempra straordinaria che lo vide nel 1951 a trentasette anni conquistare il titolo di campione italiano assoluto in discesa libera. Rolando Zanni da bambino aveva perso la vista dall’occhio destro eppure fu autore di imprese memorabili, anche nella velocità, protagonista del primo Kilometro Lanciato del Breuil nel 1947 con il record di 157 orari con gli sci e i materiali dell’epoca, inoltre preparatore di sci ineguagliato, tanto che le vittorie di Zeno Colò gli devono molto, e poi allenatore e maestro reputato, ad esempio tra i suoi allievi affezionati si ricordano Gianni Agnelli e Artistole Onassis, oltre che soccorritore. Un uomo che per amore della montagna e dello sci ha contribuito a rendere famosa Cervinia, scomparso al Breuil il 6 aprile 2000.
Tra tutte le sue tante passioni ed attività Rolando Zanni nel 1953 divenne pure albergatore, costruendo l’Hotel Al Piolet nella zona degli insediamenti storici di Cervinia, a fianco al Rifugio Pirovano disegnato dal grande Franco Albini, poco distante dalla Casa del Sole concepita da un altro grande come Carlo Mollino e dalla Gran Baita, centro nevralgico per le attività del Breuil come partenza della funivia di Plan Maison e famoso hotel.
Proprio alla Gran Baita si ispirava Al Piolet di Rolando Zanni, con quell’ala tondeggiante che ricorda chiaramente l’architettura dell’edificio più grande, risalente agli anni Trenta. E proprio l’Hotel Al Piolet è l’anello di congiunzione tra la figura di Rolando Zanni e quella di Jonas Nordlund, che da frequentatore del Breuil era diventato cliente dell’albergo, soprattutto perché ne ammirava lo stile degli anni Cinquanta. Gestito da Paola Zanni e dal marito Odoardo Corradi già da qualche anno Al Piolet era in vendita, visto che i loro figli avevano scelto strade diverse. Così Jonas Nordlund ha pensato che Al Piolet facesse parte del proprio destino e lo ha acquistato.
Al contrario di altri imprenditori svedesi che stanno investendo nel turismo a Breuil Cervinia, Jonas Nordlund ha però pensato di valorizzare questo patrimonio materiale della storia dello sci e del turismo valdostani. Ha costituito una società, la Nordboschetto affidata a un giovane del luogo, Davide Odisio, erede di una nota famiglia di albergatori ed ha incaricato l’architetto aostano Mariapia Bettiol del progetto. «Il nostro obiettivo - spiega proprio Mariapia Bettiol - era quello di preservare il più possibile la particolare conformazione dell’Hotel Al Piolet, ma purtroppo essendo stato costruito praticamente settant’anni fa su di una lingua glaciale presentava delle crepe strutturali importanti. Perciò siamo stati costretti a demolirlo ma con la proprietà si è deciso di ricostruirlo praticamente uguale, in modo da ricordare lo stile di Cervinia degli anni Cinquanta e le idee di Rolando Zanni. Quindi verranno ripristinati i volumi originali, andando ad aumentare semplicemente le altezze interne per adeguarle alle attuali normative. Esternamente, il volume da ricostruire mantiene la sagoma originaria e vengono adeguate le aperture originali in facciata, permettendo di guardare dal Cervino alle Grandes Mourailles. L’idea progettuale è quella di mantenere ben identificabile la sagoma originaria, rivestita in legno naturale, con profili e dettagli a contrasto dove il legno scuro richiama la facciata originale e il legno naturale i volumi nuovi. In questo modo, la parte curva viene enfatizzata e resa protagonista, pur rimanendo di altezza inferiore rispetto al nuovo volume con il quale rimane una perfetta sinergia, proponendo nelle nuove facciate la stessa alternanza tra intonaco chiaro e rivestimento in doghe di legno che caratterizzava il vecchio basso corpo de Al Piolet.»
«Anche la nuova copertura - continua Mariapia Bettiol - verrà riproposta come quella originale e allo stesso modo ne verrà riportata la sagoma pure sul nuovo piano dedicato al benessere, con le stesse pendenze e gli stessi materiali dell’edificio originale. Il piano terra sarà ancora rivestito in pietra e le aperture si accorderanno alle nuove linee del fabbricato senza perdere però il carattere originario. Grazie agli interventi in programma, sarà possibile riconfigurare la distribuzione interna, creando una bella scala scenografica che dalla hall principale porta al piano primo per raggiungere il bar dell’hotel ed accedere alla grande terrazza esterna e alla piscina scoperta. Ai piani superiori saranno le camere dei clienti e all’ultimo livello appunto verrà creata l’area benessere.»
Un progetto molto efficace quello della giovane architetta Bettiol, recentemente autrice sempre al Breuil della costruzione del Grand Hotel Cervino che fa riferimento alla famiglia Colliard, In particolare è sicuramente lodevole l’approccio utilizzato da Mariapia Bettiol in un contesto urbanistico complicato come quello di Cervinia che lei ha impostato nel rispetto della struttura storica preesistente. Un’idea condivisa da Jonas Nordlund che ha comunque voluto mantenere l’originaria funzione alberghiera del fabbricato, senza trasformarlo in una casa privata, tanto che quando verrà in vacanza in Valle d’Aosta utilizzerà i servizi del suo albergo ed ammirerà dalla camera il panorama straordinario che costituiva la veduta preferita di Rolando Zanni.