«La nuova legge elettorale faciliti una paritaria presenza femminile in Consiglio Valle e in Giunta»

«La nuova legge elettorale faciliti una paritaria presenza femminile in Consiglio Valle e in Giunta»
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Nella serata di martedì scorso, 16 luglio, al Salone Ducale di Aosta si è svolto il primo evento pubblico della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche. Al centro del dibattito la rappresentanza di genere nelle istituzioni e la prossima legge elettorale regionale. Clotilde Forcellati delegata regionale alla Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche per la Valle d’Aosta, assessora alle Politiche sociali, Sbitative e alle pari opportunità del Comune di Aosta, ha introdotto e moderato. Sono poi intervenute Lorella Verrastro portavoce della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche; Antonella Barillà componente dell’esecutivo della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche ed esperta di politiche di genere e di pari opportunità; Fabiola Megna componente per il Partito Democratico della Consulta Regionale per le Pari Opportunità e Roberta Mori portavoce nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche.

La serata ha messo in luce diversi temi, tra cui la necessità di promuovere una nuova legge elettorale in Valle d’Aosta «che attraverso l'espressione della doppia preferenza di genere faciliti una maggiore e, se possibile, paritaria presenza femminile in Consiglio regionale e successivamente anche Giunta regionale» si legge in una nota.

«E’ fondamentale promuovere gli strumenti finalizzati alla condivisione del potere» sottolinea Roberta Mori. «Chiedere di porre la fiducia negli uomini e nelle donne è un atto di pedagogia del pensiero elettorale mosso dall’idea di fondo di promozione del cambiamento. Portare avanti una cultura ed una formazione di genere è un vezzo delle donne, ma è la lente femminista attraverso cui ogni decisione politica deve passare. Dobbiamo capire se le scelte compiute sono paritarie, se rafforzano le comunità e la democrazia».

Un affondo ancora di Roberta Mori sulla differenza tra una leadership femminile e femminista: «La prima centrata sul potere della singola, esalta esclusivamente la soggettività. La seconda è orizzontale, volta a comprendere la pluralità, si fa prossima per affiancare e dare voce a chi non ce l’ha, sostenendo il processo di autodeterminazione. E’ questa l’alternativa delle forze progressiste. Le donne portano un pensiero divergente che si inserisce in dinamiche sempre uguali a se stesse, sono acceleratrici di processi democratici».

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