«La nostra è l’unica regione che peggiora, falle nel tracciamento del contatto e nell'attività di controllo»
«Rivolgiamo un appello a tutta la comunità a riflettere sul fatto che la diffusione della pandemia mina gravemente il sistema economico valdostano e limita pesantemente la libertà personale. Cittadini, ragazzi e un po' tutti devono capire che se vogliamo tornare quanto prima verso la normalità dobbiamo cercare di applicare quelle regole che evitano il diffondersi del virus». E' l'appello che ConfCommercio lancia alla comunità valdostana in una lettera aperta inviata alle istituzioni e alle forze dell'ordine. «La Valle d'Aosta è l'unica regione che peggiora - si legge - e questo avviene perché probabilmente ci sono falle nel tracciamento del contatto e nell'attività di controllo. Chiudere le attività riduce di solo il 13 per cento le possibilità di contagio. Ci chiediamo: che controlli vengono effettuati nel restante 87 per cento dei luoghi dove vengono veicolati i contagi? Primo fra tutti l'ambito famigliare. E' evidente che i conti non tornano». «Siamo davvero stanchi, esausti, demotivati, scoraggiati - prosegue la lettera - perché siamo noi a pagare per l'imprudenza e l'inciviltà di troppi irresponsabili. Chiediamo un forte giro di vite nei controlli dei trasferimenti, dei comportamenti, del rispetto dei diritti altrui che vengono sopraffatti dall'arroganza di chi, forse, non si preoccupa di coloro che da un anno non hanno stipendio però devono pagare tasse e affitti. Sono necessari più controlli serrati e continui sul comportamento della popolazione se si vuole uscire al più presto non solo dalla zona rossa ma ambire alla zona gialla. Zona che permetterebbe almeno un barlume di speranza». Confcommercio, infine, chiede «Uno sforzo di responsabilità istituzionale da parte di chi è alla guida della nostra Regione: i numeri dei contagi sono altissimi e, nonostante gli annunci, in tutti questi mesi non sono state attivate le misure che avrebbero potuto garantire il contenimento dei contagi. La Giunta regionale predisponga un piano di emergenza per sostenere le attività produttive e lo faccia immediatamente».
Graziano Dominidiato tra disperazione e rabbia
«A questo punto se ci lasciano due settimane in zona rossa, sarà la disperazione per tutto il commercio». Parole di Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio Valle d’Aosta. Ieri, venerdì 30 aprile, una volta appresa l’ufficialità del ritorno della Valle d’Aosta in zona rossa, il suo telefonino è diventato rovente. Lo stato d’animo tra i commercianti è pessimo. Una mazzata. «Però adesso vi deve essere una presa di coscienza da parte di tutta la cittadinanza, o sarà il crollo dell’economia. – si sfoga Graziano Dominidiato – Non dimentichiamo che il settore terziario contribuisce per il 65 per cento al pil della nostra regione. Però non possiamo aspettare che la gente pensi di attenersi, prima o poi, alle normative imposte per bloccare i contagi. Basta agli assembramenti, basta ai comportamenti troppo disinvolti. E i controlli devono essere più assidui, le forze dell’ordine – polizia locale, carabinieri, guardia di finanza – tengano sotto controllo il territorio». Per Graziano Dominidiato a questo punto è necessario precisare anche un’altra questione: «Non ci vengano più a dire che i contagi si sviluppano nei bar e nei ristoranti. Siamo chiusi da settimane e i numeri continuano a crescere. Tutto avviene in modo preponderante nell’ambito famigliare e a causa di coloro che cercano di scavalcare e aggirare le norme. Comprensibilmente le persone si vogliono ritrovare, desiderano tornare a incontrarsi. Però poi succede questo: siamo di nuovo zona rossa. Con un danno incalcolabile per noi commercianti. Quindi servono controlli più severi» conclude il Presidente di Confcommercio.
La Cgil: “Una sconfitta della politica regionale”
«La Valle d'Aosta torna in zona rossa. Una notizia che alla vigilia del primo maggio ha il sapore della beffa e sulla salute non si scherza! - è quanto si legge in una nota della Cgil diffusa ieri, venerdì 30 aprile - Ci chiediamo come sia possibile, viste le restrizioni messe in campo da un anno a questa parte passare da zona arancione a zona rossa in un battito di ciglia. Ci avevano rincuorato le dichiarazioni del capo dell'emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che aveva rassicurato sull'andamento del piano vaccinale valdostano, su cui la nostra organizzazione ha, invece, avuto spesso delle perplessità, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche. La notizia del ritorno in zona rossa nel giro di una settimana è una sconfitta in primis della politica regionale, che non si capisce in che direzione stia andando e nello stesso tempo di chi gestisce l'emergenza sanitaria. Però le vere vittime di tutto questo sono ancora una volta le lavoratrici, i lavoratori e i cittadini valdostani».