La necessità di adattarsi al cambiamento climatico è l’insegnamento del Gran Paradiso Film Festival

La necessità di adattarsi al cambiamento climatico è l’insegnamento del Gran Paradiso Film Festival
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Il lungometraggio “Cactus Hotel” del tedesco Yann Sochaczewski ha dominato il 27esimoGran Paradiso Film Festival: la pellicola ha vinto i premi Stambecco d'Oro, Stambecco d'Oro Junior e il miglior lungometraggio per la Giuria Tecnica.

Si è così conclusa con la premiazione nella serata di lunedì scorso, 12 agosto, a Cogne, un’edizione di successo, che ha sfiorato le 16mila presenze, tra fisiche e online, la 27ma edizione del Gran Paradiso Film Festival con una crescita sorprendente, del 56 per cento rispetto al 2023, nonostante la completa riprogrammazione a seguito dell’alluvione.

«Una partecipazione che testimonia un grande affetto del pubblico - si legge in una nota di Fondation Grand Paradis - coinvolto nella speciale Giuria, con oltre 600 iscritti, nelle 22 giornate di Festival, realizzate in tutti i 7 Comuni del Gran Paradiso, nei dibattiti “De Rerum Natura”, nelle 105 proiezioni di film, nelle 336 ore di visione in streaming».

Grande è stata l’emozione del tedesco Yann Sochaczewski, che con il suo lungometraggio “Cactus Hotel” ha messo d’accordo adulti, bambini ed esperti. Un film originale e divertente che ruota intorno a un grande esemplare di saguaro nel deserto di Sonora, nel sud dell'Arizona, seguendo la vita frenetica ed esilarante degli ospiti di questo vivacissimo ritrovo, nei loro check-in e check-out, incontri e scontri a tutte le ore del giorno e della notte. Una pellicola che insegna molto sulla vita e sulla biodiversità di un luogo - il deserto - solo all’apparenza poco animato.

Indiscusso anche il successo del regista ed illustratore Dominique Mertens, che con “Couleurs” ha vinto il premio CortoNatura e il premio della Giuria Tecnica per il miglior cortometraggio.

Luisa Vuillermoz: “Nell’agenda politica l’adattamento al cambiamento climatico”

«Questa 27esima edizione ha esplorato il tema "Storia e Memoria" ripercorrendo i 40 anni del Gran Paradiso Film Festival, il terzo festival cinematografico wildlife più longevo al mondo. - dichiara con soddisfazione la direttrice artistica Luisa Vuillermoz - Con quasi 16mila presenze, abbiamo raggiunto e superato i nostri obiettivi, coinvolgendo anche un pubblico nuovo, su tutto il territorio del Gran Paradiso e online. Il Festival ha accompagnato la ripartenza di Cogne nel post alluvione, lanciando un messaggio forte: la conservazione della Natura e l’adattamento al cambiamento climatico devono essere un tema unico nell’agenda politica per la sopravvivenza della specie umana. Il mondo resisterà al cambiamento del clima, la natura si adatterà, ma è l’uomo che è in pericolo senza Natura. Con la sua programmazione e con la grande festa di chiusura a Cogne, il Festival ha celebrato la bellezza della Natura e al contempo la straordinaria capacità di reazione della nostra comunità di montagna».

Gli altri premi

Ad aggiudicarsi il Gpff Online Award è stato il lungometraggio “Antarctic Killer Waves” di Will West, prima visione in Italia al Gran Paradiso Film Festival. La pellicola mostra tutto ciò che accade dietro le quinte delle riprese in un angolo spettacolare del pianeta: il continente antartico. Bertie Gregory e la sua équipe, armati di droni, fotocamere e tecnologia subacquea, hanno seguito un gruppo di orche nelle sfide quotidiane per la sopravvivenza, illustrando con immagini spettacolari le capacità di cacciare in gruppo e l’intelligenza di questa specie.

Il Gran Paradiso Film Festival, con 193 film iscritti al Concorso Internazionale e al CortoNatura, ha selezionato film quali “The Elephant Whisperers” di Kartiki Gonsalves, film vincitore del premio Oscar, grandi produzioni internazionali e curatissime opere autoriali, alla ricerca di immagini rare e spettacolari, di storie coinvolgenti e di argomenti di dibattito sulla natura e sul futuro del nostro pianeta.

La Giuria Tecnica ha anche attribuito 2 menzioni speciali: al lungometraggio “Silverback” di Miles Blayden-Ryall, il cui protagonista, Vianet Djenguet era presente al castello di Aymavilles durante la prima settimana di Festival, e al cortometraggio “Vincent”, di Francesco Rey e Noemi Pisano, con la storia del giovane allevatore di Jovençan Vincent Quendoz.

Corrado Jordan: “Grande risposta alle difficoltà dell’alluvione”

«Un successo crescente, anno dopo anno. - ha commentato lunedì sera Corrado Jordan, presidente di Fondation Grand Paradis - Un appuntamento atteso e partecipato, di grande rilevanza anche internazionale, che ha fatto conoscere le valli del Gran Paradiso, con la loro natura e cultura uniche e ben conservate, a molte migliaia di persone. Quest’anno abbiamo temuto che l’alluvione di Cogne potesse mettere in crisi l’organizzazione del Festival, ma la capacità di risposta del team di Fondation Grand Paradis ha consentito di superare le difficoltà. E grazie allo straordinario lavoro che ha consentito la riapertura della strada, oggi siamo a Cogne, a concludere questa edizione dove il Festival 40 anni fa è nato»

Storia e Memoria si sono così intrecciate, anche nel ricordo delle precedenti edizioni, tra le quali quella del 2000, successiva a un’altra disastrosa alluvione. Il presidente onorario Gabriele Caccialanza ha espresso la sua soddisfazione per la crescita della sua “creatura”, partita con un gruppo di amici nel 1984. La giornata conclusiva è stata aperta da un concerto de L’Orage, che ha regalato al pubblico di Cogne grande musica e forti emozioni, proseguendo con le premiazioni e la visione dei film vincitori.

Il backstage della 27esima edizione con tutti i protagonisti, i registi e il pubblico è disponibile sul sito www.gpff.it e sul canale YouTube del 27esimo Gran Paradiso Film Festival.

Al centro Yann Sochaczewski proclamato vincitore dello Stambecco d'Oro, dello Stambecco d'Oro Junior e del premio della giuria tecnica al miglior lungometraggio. Sotto il regista con il trofeo Stambecco d'Oro

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