La moratoria sui mutui considerata una misura ancora insufficiente

La moratoria sui mutui considerata una misura ancora insufficiente
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Dopo il via libera della seconda Commissione Consiliare mercoledì prossimo, 7 aprile, il disegno di legge della Giunta regionale che prevede la sospensione della quota capitale delle rate di mutui agevolati previsti da leggi regionali a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese in relazione all’emergenza epidemiologica da Covid-19 diventerà legge. La discussione del provvedimento è stata iscritta all’ordine del giorno del Consiglio Valle convocato in quella data.

«La Commissione - riferisce Antonino Malacrinò di Progetto Civico Progressista, presidente della seconda Commissione Affari generali - ha affrontato l’argomento in tempi stretti, in modo da permettere un repentino passaggio in aula di questo disegno di legge volto a sostenere i redditi delle famiglie e a incrementare le risorse finanziarie delle imprese».

La nuova norma dispone, su domanda degli interessati, la sospensione fino al 30 ottobre 2022 del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui agevolati - in scadenza tra il 1° maggio 2021 e il 31 ottobre 2022 - stipulati da persone fisiche o imprese con Finaosta o con le banche convenzionate, con corrispondente prolungamento dei piani di ammortamento.

Lunedì la Commissione ha votato all’unanimità il provvedimento, però con tutta probabilità in aula il risultato della votazione sarà diverso. La Lega, con un’apposita nota, ha fatto sapere che si tratta di «Una misura che non è sufficiente. La sospensione della quota capitale permetterà, nel breve, un “risparmio” di liquidità ma dovrà comunque essere pagata nel prossimo futuro e gli interessi resteranno quindi a caricare l’esposizione debitoria. Come abbiamo già chiesto lo scorso mese di dicembre, con un ordine del giorno al bilancio di previsione, è necessario definire quanto prima una legge che consenta anche la rinegoziazione e ristrutturazione del debito per le nostre aziende e famiglie, così come un sostegno concreto per far fronte agli interessi che comunque restano nel breve periodo».

Scettici gli albergatori

Quella del Carroccio non è l’unica obiezione che pende sul disegno di legge sui mutui. L’Adava, l’associazione degli albergatori della nostra regione, punta il dito non solo sulla questione degli interessi - che continueranno a essere calcolati sul capitale nonostante il “congelamento” del debito - ma anche sulla norma che non permetterà a coloro che non sono in regola con le rate di accedere alla sospensione. «Chi è in ritardo con i pagamenti non potrà sfruttare questa possibilità e questo è un problema. - ammette il presidente Filippo Gérard - Se si trattasse di casi isolati non ci muoveremmo, ma siccome solo tra le strutture alberghiere e ricettive valdostane vi sono tra i quaranta e i cinquanta casi bisogna che la Regione prenda atto di questa criticità. E’ importante anche considerare che chiedere indietro dei soldi ad aziende che già prima navigavano in cattive acque vorrebbe dire dargli il colpo di grazia. Sono convinto che la mission di Finaosta non sia quella di lavorare in ambito alberghiero andando a impossessarsi delle strutture sul territorio, quanto piuttosto quella di coltivare il tessuto economico e sociale della nostra regione».

Di diverso avviso Nicola Rosset, a capo della Chambre Valdôtaine. «L’interesse che continua a maturare in Finaosta, dove i tassi sono bassi, non è un problema. Anzi, mi verrebbe da dire: averne di mutui così. Per quando concerne l’impossibilità di congelare il mutuo per chi non è in regola penso che questa non sia una scelta politica, quanto la norma in vigore a livello nazionale. Siamo favorevoli alle sospensioni, però solo per chi ha sofferto per questa pandemia: i nostri dati confermano che poco meno del venticinque per cento delle aziende valdostane nel 2020 ha registrato numeri uguali o superiori alle annate precedenti. Visto che i fondi a disposizione sono pochi bisogna che vengano utilizzati con in intelligenza». Per Nicola Rosset le priorità sono «Dei ristori rapidi, la possibilità di avere accesso a una liquidità aggiuntiva, il sostegno all’occupazione e investimenti strutturali che possano far risollevare le sorti della nostra regione».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Confcommercio Valle d’Aosta. “Abbiamo condiviso con la Chambre e con le altre associazioni di categoria questo dialogo con la Regione. - precisa il presidente Graziano Dominidiato - L’anno scorso, in piena emergenza, erano stati erogati contributi a pioggia, questa volta è necessario aiutare soprattutto quei rami produttivi che hanno sofferto di più in questa pandemia. La sospensione delle rate dei mutui è giusta, anche se bisogna fare dei distinguo: è corretto che coloro che possono farlo paghino le loro pendenze, perché se nessuno restituisce i soldi a Finaosta sarà difficile, per non dire impossibile, continuare ad aiutare le aziende valdostane”.

Confindustria Valle d’Aosta si dice soddisfatta della moratoria sui mutui ma invita la Regione «A mantenere alta l’attenzione sugli aiuti per gli affitti. Sono poche le aziende che noi rappresentiamo - commentano Giancarlo Giachino e Marco Lorenzetti, rispettivamente presidente e direttore di Confindustria - proprietarie degli stabilimenti, molte sono per l’appunto in locazione. Anche in questo caso sono importanti dei sostegni per permettere alle imprese di poter continuare il loro lavoro: vi è la necessità di coinvolgere nel dibattito anche Vallée d’Aoste Structure, proprietaria di molti degli stabili affittati alle nostre industrie». Confindustria chiede anche all’Amministrazione e a Finaosta «Di rendere più snelle le procedure per l’accesso ai fondi della legge 6: in appena 20 giorni abbiamo avuto richieste per oltre un milione e mezzo di euro, visto che si tratta di soldi del bilancio della Regione e non di fondi europei sarebbe auspicabile un più semplice trattamento delle varie procedure».

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