La massa degli oggetti artificiali supera quella degli esseri viventi

La massa degli oggetti artificiali supera quella degli esseri viventi
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La notizia è recentissima, infatti è apparsa sui quotidiani nazionali nei primi giorni dello scorso mese di dicembre. La massa degli oggetti artificiali - automobili, asfalto, cemento e mattoni, cellulari, banchi a rotelle, monopattini e tanti altri - prodotti dalla nostra specie ha largamente superato nel 2020 quella di tutti gli esseri viventi - organismi animali e vegetali, la cosiddetta biomassa - su questo pianeta. Gli studiosi hanno valutato come ancora all'inizio del 1900, la massa degli oggetti realizzati dagli esseri umani fosse “appena” circa il 3 per cento della biomassa totale. Attualmente, per ogni persona che si trova sulla Terra, ogni settimana viene prodotto più del suo peso corporeo in oggetti di fabbricazione antropica.

Il mondo artificiale ha superato quello naturale, con tutte le implicazioni che da tutto questo ne derivano e ne deriveranno. E, si noti che tutta questa invasiva dinamica ha avuto una sua travolgente propulsione nell’arco delle ultime due generazioni umane sulle circa ottomila che è stato calcolato siano vissute da quando è apparsa la nostra specie. In sole due generazioni i potenti, spesso invisibili, che tirano le leve delle principali attività umane che stanno esaurendo le risorse naturali, che si sono accaparrate le principali riserve di petrolio, che tentano ovunque di privatizzare l’oro blu, cioè l’acqua, hanno giocato a nostra insaputa il destino nostro e di quello delle giovani generazioni di bambine e bambini ovunque. Quando tutto diminuisce, compresa la disponibilità della terra, tutto aumenta come costo, aumentando il numero di persone che vengono progressivamente escluse dall’accesso ai beni anche primari. Una prospettiva preludio a una ancora più estrema competizione, in molti casi per garantirsi la sopravvivenza individuale, in altri per accumulare scorte, ricchezze e potere.

Dimentichiamoci il Summit della Terra, tenutosi nel 1992 a Rio de Janeiro, prima Conferenza mondiale dei Capi di Stato di tutto il mondo sull'ambiente. Dimentichiamoci l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel 2015 dai rappresentanti dei Paesi membri dell’Onu, con i suoi dettagliati 17 Obiettivi che tutti i Governi interessati si sono accordati a raggiungere entro il 2030. Impegni solo sulla carta (straccia), la realtà si è dimostrata un’altra. Ne avevamo già parlato in una precedente rubrica. Chi detiene le leve del sommo potere riesce ad ottenere ovunque, o quasi (per ora), leggi che favoriscono proprio i grandi interessi, che sono in aperto contrasto con quello che si dovrebbe fare per almeno iniziare a non peggiorare l’attuale situazione a livello globale. Ovviamente la manipolazione dell’informazione è d’obbligo. Si deve creare confusione ed incertezza ad arte. Distrarre l’attenzione da quello di imbarazzante che emerge.

La scelta, difficile ed individuale, è se continuare a delegare il presente di tutto e di tutti o essere vigili e vigilanti come non mai. E, pensare, progettarsi una uscita di emergenza. Questo è Prepping.

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