“La lotta al contagio inizia a casa propria e negli studi dei vostri medici di famiglia”

“La lotta al contagio inizia a casa propria e negli studi dei vostri medici di famiglia”
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Il termine “Coronavirus” è entrato prepotentemente in tutte le case ed è proprio lì, tra le mura domestiche, che parte la prima lotta per sconfiggerlo. Ad illustrare quali siano i comportamenti da evitare in famiglia è il segretario della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Valle d’Aosta, il dottor Nunzio Venturella.

«Semplici gesti quotidiani, diffusi perché “tra genitori e figli”, possono diventare i principali veicoli di trasmissione. - spiega Nunzio Venturella - Così, è necessario che ogni componente della famiglia abbia un suo asciugamano, che non vengano scambiati bicchieri e forchette anche con i bambini e che si mantenga comunque sempre una certa distanza pure tra coniugi».

In Valle d’Aosta il territorio piccolo può favorire il contagio ma può anche essere di incentivo alle misure obbligatorie da seguire. «Questa battaglia si può vincere sul territorio ma l’essenziale, così come a livello nazionale, è che il personale sanitario sia assolutamente messo in condizioni di sicurezza con guanti, mascherine, camici che continuamente devono essere cambiati» sottolinea il dottor Nunzio Venturella. Ci sono dei casi di medici di famiglia attualmente positivi al Covid 19 «e il dato dimostra proprio come sia capillare l’azione dei medici di famiglia nella regione. I casi in cui entriamo in contatto con pazienti febbricitanti, anche se non tutti positivi al virus, è davvero ampia e a maggior ragione c’è bisogno di supporti di sicurezza».

Da una parte la battaglia nelle case, dall’altra però anche quella dei medici di famiglia. «Il mio invito ai colleghi è di attuare un triage stringente già con le telefonate che ricevono dai pazienti per ridurre al minimo l’affluenza nelle sale d’attesa e il lavoro all’ospedale, già pesantemente oberato» raccomanda Nunzio Venturella. “Restare a casa” non è quindi solo un hashtag, ma una vera e propria legge nel bene di un’intera collettività; “restare a casa” è una regola che ha però a sua volta regole da rispettare.

«Bisogna recarsi negli ambulatori medici solo per motivi non procrastinabili anche per diminuire il rischio di contagio occasionale legato alla presenza di pazienti positivi asintomatici. L'afflusso dovrà essere rigorosamente gestito mediante prenotazione e sarà implementata nei prossimi giorni la ricetta dematerializzata». L’ultimo consiglio ai medici di famiglia del Segretario della Fimmg è di essere disponibili ai consulti telefonici dalle 8 alle 20.

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