La lettera degli «esclusi» accende il dibattito alla vigilia del voto
«È noto che avremmo gradito come gruppi partecipare alle future sorti di Saint-Pierre, avremmo voluto arrivarci con una lista unica, segno di un paese che si risolleva dopo l’ingrata pubblicità che gli è stata inflitta negli ultimi anni, segno di una rinnovata unità tra appartenenze politiche diverse, segno anche della volontà di ripartire. Non ci è stato permesso perché a qualcuno la nostra presenza sembrava inopportuna. Non siamo stati considerati degni.. L’espressione che meglio spiega il tutto crediamo sia “buttare via il bambino e l’acqua sporca”, un consiglio comunale interamente annullato, cancellato su diktat di qualcuno. Così siamo stati giudicati dalla sezione dell’Union Valdôtaine di Saint-Pierre, la stessa che ha identificato nella figura apicale della lista “Saint-Pierre pour tous” la persona più giusta per guidare il nostro paese.
Non si dica “pour tous” quando qualcuno, e non siamo pochi, è stato vivamente invitato a non esserci. Con l’elettore si sa conta la chiarezza anche nel non nascondere i padrini politici, soprattutto quando sono gli stessi che da anni decidono le formazioni politiche del nostro paese. Buon voto a chi domenica si recherà alla urne e buon non voto a chi non lo farà perché non sufficientemente convinto del da farsi».
Sono alcuni passaggi della lettera firmata da Alessia Favre, Cinzia Joris, Ermanno Bonomi, Alessandro Fontanelle, Giorgio Lale Murix e Giuseppe Jocallaz. Ovvero (alcuni) assessori e consiglieri - di minoranza e di maggioranza - della legislatura uscente, che non compaiono nelle liste di candidati alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Saint-Pierre (sciolto in seguito all’inchiesta sull’infiltrazione della ‘ndrangheta). La lettera è stata diffusa nei giorni scorsi e naturalmente ha sollevato un dibattito.
«Biasimo oltre allo screditamento della mia lista e della mia persona basato sul nulla, il tono anti-elettorale della nota» commenta Andrea Barmaz, candidato sindaco della lista «Saint-Pierre pour tous-per tutti». «Sarebbe stato meglio per Saint-Pierre se avessero presentato una terza lista e avessero lasciato agli elettori il responso. Davvero un gesto poco elegante oltre che incomprensibile. Per finire uno dei firmatari è stato in due occasioni invitato da me a fare due chiacchiere ma ha preferito non dialogare con me; altro che escludere. Noi invitiamo la popolazione a votare!». «Il diritto di voto è importante in uno Stato di diritto. Al di là di chi vincerà le elezioni di domenica 15 maggio, la prima vittoria spetta alla popolazione che, per vincere, deve andare a votare. Dopo 2 anni di commissariamento, dopo che il consiglio è stato sciolto a marzo 2020, la popolazione ha perso i contatti con i consiglieri eletti. Bisogna tornare alle sane consuetudini di scegliere i propri amministratori».
«Ci proponiamo come lista civica di cittadini per cercare di riannodare i legami con la popolazione a iniziare dal voto. La partecipazione alla vita del Comune inizia proprio da lì» continua Andrea Barmaz. «Siamo nati intorno a un progetto civico nel vero senso della parola, abbiamo lasciato a casa tutte le nostre bandiere e simpatie politiche. Non siamo contro niente e nessuno. “Pour” significa “a favore di”. Ci mettiamo a disposizione per realizzare progetti. Nel 2022 troveremo quanto già programmato dai commissari. Il nostro programma si riferisce al triennio 2023-25».
La lista numero 1 «Saint-Pierre pour tous-per tutti» è guidata da Andrea Barmaz, candidato sindaco con vice Corrado Collomb. I candidati consiglieri sono Thomas Cangelosi, Luisa Rosanna Chappuis, Enrico Congiu, Valentina Cortese, Cristina Di Marco, Marco Frassy, Renée Glarey, Silvio Lale Lacroix, Adelmo Augusto Mochet, Mario Negro, Valter Paillex, Letizia Petey, Gabriele Pitti, Catena Ragno e Franco Tournoud.
«Non mi sorprende perché noi l'abbiamo sempre sospettato e questo sospetto lo abbiamo palesato più volte nel corso degli incontri sul territorio» è invece il commento della lettera degli ex consiglieri da parte di Armando Mascaro, candidato sindaco della lista «Saint-Pierre riparte». «Ovviamente non è un nostro problema se i candidati dell'Union Valdôtaine si vergognano della loro bandiera o se tentano di "costruirsi una verginità", ne parlino tra di loro. Mi chiedo solo se questa dinamica poco chiara sia un modo corretto di approcciarsi alle elezioni». Composta da militanti di Fratelli d’Italia e da simpatizzanti, «Vogliamo essere un elemento di rottura col passato. Nessuno di noi è stato in amministrazioni pubbliche in precedenza. Vogliamo comunicare un’immagine di trasparenza e freschezza» prosegue Armando Mascaro. «Con noi possono cambiare gli schemi, poiché abbiamo una linea nazionale, ci discostiamo dalla monotonia delle scorse legislature comunali e, in questa campagna, abbiamo dimostrato di saper ascoltare la gente, privilegiando il dialogo: meno comizi, più incontri nei villaggi. Mantenendo un dialogo aperto con la cittadinanza sulla quotidianità, vorremmo rilanciare il nostro paese che è in stallo per via del commissariamento». Per la lista numero 2 «Saint-Pierre riparte» il candidato sindaco è Armando Mascaro, vice sindaco Sonia Faccin. I candidati consiglieri: Roberto Bedetti, Sarah D’Amico, Rosita Demasi, Damiano Fusaro, Daniele Giuseppe La Piana, Marco Jans, Fabio Juglair, Francesco Puglisi, Ester Raso, Antonella Santilli e Biagio Tramontana.
A Saint-Pierre sono chiamati al voto (domenica 15 maggio, dalle 7 alle 23) 2.658 elettori, di cui 1.317 maschi e 1.341 femmine. Le operazioni di spoglio avranno luogo a partire dalle 8 di lunedì 16 maggio.