La Grandze diventerà il centro culturale del vino valdostano Il castello di Aymavilles potrebbe essere pronto per l’autunno

La Grandze diventerà il centro culturale del vino valdostano Il castello di Aymavilles potrebbe essere pronto per l’autunno
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Sarà probabilmente necessaria ancora qualche settimana affinché il progetto “Route des vignobles alpins”, realizzato nel quadro del programma Interreg Alcotra 2014/20, entri finalmente nel vivo e si ponga come punto di riferimento non solo per la valorizzazione della viticoltura valdostana, dei suoi prodotti, dei suoi paesaggi e dei suoi protagonisti, ma in generale anche delle ricchezze del territorio, dalla storia alla cultura, dall’ambiente all’enogastronomia.

A Aymavilles si stanno per concludere i lavori di allestimento a La Grandze, la struttura collocata vicino al castello dove saranno ben presto ultimate due sale, una destinata all'esposizione della produzione regionale vinicola e una alle degustazioni dei vini, mentre all'esterno sono state realizzate alcune aree di sosta. A gestire questa sorta di museo del vino sarà la Vival, l’associazione Viticoltori della Valle d’Aosta presieduta da Andrea Barmaz,

“E’ un’iniziativa a cui teniamo moltissimo - commenta il sindaco di Aymavilles Loredana Petey - Quando siamo stati contattati dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura per ospitare all’interno del nostro territorio il polo di riferimento dell'offerta enologica valdostana siamo rimasti molto soddisfatti. Del resto la nostra località si trova in una posizione strategica, sia per la centralità del territorio, sia perché disponiamo della più ampia superficie vitata a livello regionale, circa trenta ettari. Il filone della viticoltura, come quello di tutta la produzione agroalimentare, è essenziale per il rilancio dei nostri territori, soprattutto in una regione come la Valle d’Aosta che può contare oltretutto su di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere. Nella nuova area espositiva di la Grandze vediamo una grande vetrina per i prodotti valdostani: il locale, situato in prossimità del castello, ha tutte le potenzialità per diventare un atout del comparto turistico della nostra regione”.

“Crediamo che questo progetto - aveva commentato l'assessore regionale dell'Agricoltura Davide Sapinet - possa esser un segnale incoraggiante in un momento così difficile per le aziende vinicole, che stanno patendo pesantemente le ricadute delle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria, ma anche per tutti i prodotti delle diverse filiere. Conosciamo le particolarità della nostra viticoltura e crediamo che questa offerta di esperienza autentica, a contatto con il territorio e con i nostri viticoltori, possa presentarle al meglio, raccontando la storia, l'impegno e la passione che ogni vino racchiude".

L’incognita, come purtroppo sta accadendo in questo periodo per la quasi totalità delle iniziative e dei progetti, è quella legata alle reali tempistiche per la ripresa di tutte le attività legate al turismo. L’attenzione è anche puntata sul castello di Aymavilles la cui riapertura, dopo i lavori di restauro iniziati nel 2013, è già stata posticipata un paio di volte: ora si parla del prossimo autunno. Oltre al recupero dello storico edificio è previsto l’allestimento di spazi museali che andranno ad accogliere l’importante raccolta d’arte e archeologia dell’Académie Saint-Anselme.

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