La Giunta regionale ha approvato il documento di programmazione dell’assistenza territoriale

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La Giunta regionale ha approvato il documento generale di programmazione dell’assistenza territoriale in Valle d’Aosta. Tale documento - che rientra negli adempimenti relativi al Contratto Istituzionale di Sviluppo della Missione Salute, Component 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) - discende dagli indirizzi delineati dal Piano per la Salute ed il Benessere Sociale 2022-2025, approvato in primavera dalla Giunta regionale che già aveva recepito le indicazioni di massima del decreto ministeriale 77/2022 sull’assistenza territoriale in fase di predisposizione, ed all’esame della V Commissione Consiliare da diversi mesi.

Alcuni degli elementi qualificanti di questo atto riguardano in modo particolare la costituzione delle forme organizzative mono e multi professionali dell’assistenza primaria in Valle d’Aosta. Queste ultime, attese in Valle d’Aosta dal 2012, data di approvazione del Decreto Balduzzi, doteranno le diverse professionalità presenti sul territorio (ad esempio medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, specialisti, infermieri, operatorio socio-sanitari, psicologi e assistenti sociali) di una nuova organizzazione che consentirà finalmente la piena integrazione socio-sanitaria, nell’ambito dei 2 Distretti che saranno costituiti sul territorio regionale.

L’atto di programmazione relativo a queste nuove forme organizzate della medicina convenzionata è stato al centro di un incontro con i sindacati rappresentanti di tale settore al fine di condividerne i contenuti e già avviare una successiva fase che comporterà la sottoscrizione di appositi accordi al fine di un riordino concreto dell’assistenza erogata dalla medicina convenzionata in Valle d’Aosta.

Sono, inoltre, definiti specifici obiettivi di politica sanitaria regionale che, riprendendo quanto indicato negli accordi collettivi nazionali delle diverse categorie coinvolte, individuano azioni specifiche, necessarie a garantire nel nostro territorio la capillarità dei servizi sanitari. Tra questi ad esempio il miglioramento della presa in carico delle patologie croniche, l’informatizzazione delle prescrizioni farmaceutiche al fine di ridurre da un lato il carico burocratico dei medici e dall’altro il ricorso al medico di medicina generale per le sole ricette farmaceutiche, in quei casi in cui si tratti di terapie invariate nel tempo.

Nello stesso atto, si declinano ulteriormente standard, funzioni ed obiettivi delle strutture intermedie che dovranno essere realizzate nel nostro territorio, quali ad esempio gli Ospedali di Comunità, la Centrale Operativa Territoriale, il numero unico armonizzato per le cure mediche non urgenti 116/117, così come le nuove funzioni che dovranno essere attivate nel passaggio degli attuali poliambulatori verso le Case di Comunità.

E stata altresì indicata l’ipotetica dotazione di personale necessario, al fine di giungere poi all’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse attualmente presenti nelle strutture territoriali già esistenti. Questa riorganizzazione si collega a tutti gli altri interventi in materia di attrattività del personale, che hanno visto l’Assessorato fortemente impegnato nell’ultimo anno, al fine cercare soluzioni alla carenza di figure sanitarie, attraverso l’approvazione di interventi normativi quale l’indennità di attrattività, il posticipo del superamento della prova di accertamento linguistico nelle prove concorsuali finalizzate alle assunzioni.

«Queste disposizioni -afferma l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse - sono finalizzate a una presa in carico individualizzata e complessiva del paziente, anche attraverso l’implementazione di figure professionali quali l’infermiere di comunità e le unità di continuità assistenziale, per facilitare il suo passaggio tra i diversi setting assitenziali (ospedale-strutture intermedie- domicilio) e per dare una risposta equa, rapida ed efficiente ai bisogni di salute della cittadinanza. Tutto ciò potrà essere validamente supportato dall’utilizzo mirato e sempre più diffuso della telemedicina, che soprattutto in un territorio montano quale quello regionale, permette di erogare servizi di prossimità e di prendere in carico pazienti cronici a domicilio».

«Ringrazio - prosegue l’Assessore - in modo particolare le strutture dell’Assessorato per l’imponente lavoro e la disponibilità dei sindacati dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e degli specialisti, che hanno accettato di condividere questa sfida».

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