La Giunta approva il calendario venatorio Non si potrà cacciare la pernice bianca

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La Giunta regionale ha approvato lunedì scorso, 22 luglio, il nuovo calendario venatorio. La caccia in Valle d’Aosta prenderà il via domenica 8 settembre e si potranno prelevare camoscio, maschio di capriolo, cervo fusone e cinghiale. Per almeno un anno, si ferma la caccia alla pernice bianca. Sono vietati anche i proiettili al piombo, che erano per la verità già fuorilegge: è previsto il divieto di portarli con sé. La pernice bianca e la lepre variabile sono al centro, ormai da alcuni anni, di una disputa politica. Una mozione dell’opposizione, sostenuta nel segreto dell’urna, ne ha vietato la caccia. Ora però anche i censimenti dell’ultimo anno hanno rilevato difficoltà per almeno uno dei 2 cosiddetti «relitti artici». L’Assessorato regionale all’Agricoltura e alle Risorse naturali scrive nel calendario che i censimenti del periodo primaverile «hanno visto una fortissima riduzione della presenza di maschi cantori all’interno delle aree campione» e per questo «si ritiene opportuno non consentire il prelievo di questa specie per la stagione venatoria» 2024-2025.

Sia la struttura Biodiversità, Sostenibilità e Aree naturali della Regione, sia l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, avevano presentato osservazioni alla bozza del calendario venatorio. In particolare l’Ispra «in considerazione della forte vulnerabilità a seguito dei mutamenti ambientali causati dal riscaldamento globale» aveva evidenziato che per pernice e lepre «non sussistono le condizioni minime per consentire la caccia». Per la lepre variabile, la Regione lascia una finestra: come già lo scorso anno, la caccia sarà possibile solo se i dati provenienti dal monitoraggio «accerteranno uno stato di conservazione della specie favorevole».

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