La Garante dei disabili: «Tante fragilità, servono più risorse»

La Garante dei disabili: «Tante fragilità, servono più risorse»
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La Difensora civica della Valle d’Aosta Adele Squillaci ha presentato ieri, venerdì 28 giugno, l'attività svolta nel 2023 dall'Ufficio di difesa civica oltre che come Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, di Garante per l'infanzia e l'adolescenza e di Garante dei diritti delle persone con disabilità.

«Si è reso necessario nel corso del 2023 - dichiara Adele Squillaci - un ripensamento di alcune prassi seguite dall’Ufficio di difesa civica, soprattutto in relazione alla nota carenza di personale, rapportato alle competenze e funzioni riconosciute dal legislatore al Difensore civico: da un lato, una maggiore celerità nell’attività di “rendicontazione” di ogni colloquio con i cittadini e nella conseguente classificazione aggregata per fascicoli dei casi delle domande poste, determinando un inizio di processo da sviluppare nel prossimo biennio; dall’altro, un miglioramento sotto il profilo informatico del software in uso per la raccolta e l'elaborazione dei dati di pertinenza dell’Ufficio».

Ma un dato è emerso sugli altri. Per poter svolgere le nuove funzioni di garante dei diritti delle persone con disabilità servono risorse umane e finanziarie. «Con le forze date a questo ufficio per le funzioni che vengono riconosciute - evidenzia Adele Squillaci - non ce la si fa, bisogna pensare a qualcos’altro o in termini di soldi o di personale».

Approvata nell’agosto 2022 la proposta di legge di Lega e Forza Italia Valle d’Aosta è stata fin da subito oggetto di critiche da parte del coordinamento disabilità della Valle d’Aosta. Due le successive proposte di modifica arrivate, una da parte di Pcp e l’altra dai gruppi di maggioranza. Quest’ultima ha ricevuto il via libera giovedì scorso, 27 giugno, dalla competente Commissione.

«Per fare le cose bene ci va del personale, come questo debba essere messo a disposizione, spetta al Consiglio, il mio è un auspicio che anche quest’anno come lo scorso anno ho espresso» ricorda Adele Squillaci. Al 31 dicembre 2023 risultavano 11.196 invalidi in Valle d’Aosta, di cui 5.726 presentano disabilità grave e 3.387 percepiscono l’assegno di accompagnamento. Lo scorso anno l’ufficio della Difensora civica della Valle d’Aosta ha trattato 823 casi, arrivando a chiuderne il 98,8 per cento, mentre 31 non sono ancora conclusi, pari all’1,2 per cento, a fronte del 3,7 per cento nel 2022. I fascicoli lavorati nell’anno ammontano a 97, di cui 24 non conclusi nel 2022 e 73 aperti durante il 2023. Fra i 97 fascicoli del 2023 ve ne è uno collettivo per un numero di 51 casi. Mediamente ogni fascicolo ha generato 8,5 casi, arrivando quindi a produrre 823 casi per l’anno 2023. Si evidenzia la percentuale di risoluzione che è aumentata fino al 98,8 per cento.

«Dai casi trattati - spiega l Adele Squillaci - si denota come la Regione sia l’ente con il maggior numero di casi (211 pari a 25,3 per cento), seguito dai Comuni con 179 casi (21,5 per cento); chiudono l’Azienda Usl della Valle d’Aosta con 44 casi (5,3 per cento) e le Unités des communes valdôtaines, passate dai 4 casi del 2022 a 19 casi (2,3 per cento), con un incremento percentuale significativo (+375 per cento)».

Le questioni maggiormente poste dai cittadini riguardano, per oltre la metà dei casi (55,7 per cento) l’area dell’ordinamento, seguiti poi dall’area organizzazione, trasporti e viabilità, fino a chiudersi con un solo caso per l’area agricoltura e risorse naturali. Rispetto all’anno precedente, il maggior incremento in percentuale si è verificato nell’area tematica dell’istruzione, cultura e formazione (+240 per cento) seguita poi da trasporti e viabilità (55,3 per cento) e ordinamento (+32,6 per cento) mentre il maggior decremento di casi si sono rilevati nell’area della sanità (-81,5 per cento), seguita poi da agricoltura e risorse naturali (-75 per cento) e da ambiente (-71,4 per cento).

Come Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, sono stati 164 i casi trattati di cui 31 non conclusi nel 2022, mentre solo 3 sono i casi non definiti nel 2023. Il 98,2 per cento dei casi trattati (pari a 161 casi) è stato concluso nel 2023 rispetto al 74,6 per cento (pari a 91 casi) del 2022.

Si tratta di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti al rapporto con il carcere: 92 casi su 164 riguardano questioni sorte nella Casa circondariale (+27 casi, pari a +41,5 per cento rispetto al 2022). I casi inerenti le Amministrazioni fuori competenza sono passati da 30 del 2022 ai 44 del 2023 (+46,7 per cento), verso alcuni di questi la Garante è tuttavia intervenuta a titolo di collaborazione interistituzionale o ha suggerito al ristretto di rapportarsi al proprio legale di fiducia. Le questioni concernenti l’Azienda Usl Valle d’Aosta sono rimaste stabili, assestandosi a 19 casi.

Al 31 dicembre 2023 nel carcere di Brissogne erano presenti 132 persone (+29 per cento), di cui 72 (+24 per cento) ristretti stranieri e 60 (+36 per cento) italiani, fra i quali erano 16 (-64 per cento) i nati e 43 (-26 per cento) i residenti in Valle d’Aosta. I detenuti tossicodipendenti, alcoldipendenti o con altre forme di dipendenza erano 43 (+153 per cento). Anche nel 2023 non è stata sforata la capienza regolamentare di 181 unità.

«Nella realtà valdostana anche per il 2023 - Afferma Adele Squillaci - non si può parlare di sovraffollamento, mentre argomento preoccupante e di assoluta priorità è la carenza di personale amministrativo, con particolare riferimento ai funzionari giuridico pedagogici e le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, insufficienti rispetto al fabbisogno della Casa circondariale di Brissogne. La novità di segno positivo, davvero rilevante e attesa da anni, è stata l’arrivo di una nuova Direttrice, titolare della direzione dell’Istituto». L’elevato avvicendamento di detenuti ha inciso negativamente sulla conclusione positiva dei percorsi formativi e di inclusione lavorativa posti in essere a Brissogne. Sulla tematica dei suicidi nelle carceri, su cui anche il Presidente della Repubblica ha recentemente acceso i riflettori, la Garante pur ricordando come nella nostra regione non si siano verificati casi, evidenzia la presenza di «Atti di autolesionismo. Infatti, dai colloqui con i detenuti è emersa la necessità di più ascolto e di una maggiore presenza di psicologi che possano contenere evidenti stati di disagio interiore».

Infine come Garante dei Minori nel 2023 Squillaci e il suo ufficio ha trattato 19 fascicoli che hanno generato mediamente 4,5 casi per un totale di 85 casi di cui 8 casi non conclusi nel 2022.

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