«La Foire de Saint Ours patrimonio dell’Unesco»
E’ stata presentata ieri, venerdì 12 gennaio, a Palazzo regionale ad Aosta la 1018esima edizione della Fiera di Sant'Orso. In tale occasione l'assessore regionale alle Attività produttive Jean-Pierre Guichardaz ha ricordato che è una «festa di popolo» e che «meriterebbe un riconoscimento come patrimonio dell'Unesco. L'iter di candidatura è molto lungo, lascio al mio successore lo spunto per un'eventuale iniziativa, ma non ci sono dubbi sul valore storico e culturale della Foire».
La millenaria kermesse dedicata all'artigianato tipico di tradizione si svolgerà ad Aosta martedì 30 e mercoledì 31 gennaio. Il prologo è fissato per sabato 27 gennaio quando, alle 10, si aprirà l'atelier, esposizione degli artigiani professionisti collocata nelle piazze Chanoux e Plouves. Sono 1.184 gli espositori attesi con sculture, mobili, tessuti e lavorazioni di vario genere. La macchina organizzativa funziona a pieno ritmo e quest'anno è «pronta per affrontare il rischio neve anche immaginando lo scenario meteorologico più catastrofico», ha assicurato l’assessore Guichardaz. Un'evento della tradizione che sarà anche molto “social” grazie ai profili e all'applicazione per smartphone promossi dalla Regione e al concorso #santorso2018. Numerose le iniziative collaterali: le tradizionali Veillà e Veillà di Petchou al ciondolo per la vita, realizzato dall'artista Dorino Ouvrier per sostenere famiglie bisognose. In occasione della Fiera è previsto il raddoppio dei treni provenienti da Torino.Il ciondolo ufficiale della Fiera che verrà distribuito a tutti gli artiginai rappresenta il Bossò di bounì, un recipiente in legno utilizzato come contenitore di sostanze acidule per la caseificazione della ricotta. A realizzarlo è stata la ditta Les Amis du Bois di Corrado Brunet di Introd.