La Festa del Papà è particolare alla Cogne Acciai Speciali Nello stabilimento diverse attività per il supporto ai padri
Alla Cogne Acciai Speciali dove il numero di papà raggiunge quota 400 e dove quasi 1 dipendente su 2 è padre, la “Festa del Papà” assume un momento di grande significato. Nata in Italia e celebrata il 19 marzo nel giorno di San Giuseppe, protettore appunto dei padri di famiglia, questa festa ha l’obiettivo di rendere omaggio al ruolo del genitore nel contesto famigliare, e anche nella società.
Nell’azienda siderurgica aostana il ruolo del papà non è solo riconosciuto, ma è anche valorizzato. La Cogne, consapevole del fatto che essi rappresentano una vera e propria “comunità” al suo interno, ha creato una serie di attività per il loro supporto, facendo in modo che gli impegni lavorativi possano coincidere con quelli genitoriali.
“Siamo meno importanti delle mamme nella gestione famigliare, però anche noi meritiamo la nostra festa” esordisce Marco Camarda, 50 anni, residente ad Aosta, responsabile dell’area manutenzione dell’acciaieria, papà del 24enne Mattia e della 12enne Matilde. “Mia moglie Patrizia nella nostra famiglia è sempre stata un punto di riferimento per i miei figli, tuttavia quando Mattia ha voluto seguire le mie orme e venire alla Cogne, ho capito che pure io sono stato importante per lui, un fattore mi ha reso molto fiero”. Mattia Camarda ha studiato al Politecnico di Torino specializzandosi in ingegneria dei materiali e da un anno è tecnico di innovazione per l’acciaieria. “Probabilmente Mattia sentendomi fin da quando era bambino parlare a casa della Cogne ha iniziato ad elaborare nella sua testa che sarebbe potuto venire a lavorare qui” racconta papà Marco. “Mattia inoltre ha potuto studiare grazie alla borsa di studio dedicata ai figli dei dipendenti, Inoltre la Cogne gli ha dato anche la possibilità, mentre era laureando, di potere svolgere uno stage in azienda. Pure Matilde la più piccola si è innamorata della Cogne e continua a dirmi che da grande vorrebbe lavorare qui, ma diciamo che, per il momento, frequenta solo il doposcuola aziendale, un’altra importante opportunità di supporto per noi genitori” conclude Marco Camarda.
Segue le orme del papà anche il figlio di Andrea Franciscono, 53 anni, residente ad Aosta, responsabile del laboratorio chimico, padre di Alice ed Elia, rispettivamente 24 e 22 anni. “Mio figlio, grazie alla borsa di studio aziendale, sta studiando alla Facoltà di chimica a Torino perché vuole seguire le mie orme, una scelta che nessuno gli ha imposto” spiega papà Andrea. “Alice, la più grande, invece vive a Genova e si occupa di robotica. Al momento sono quindi tutti e 2 lontani, comunque sono sicuro che martedì prossimo, 19 marzo. mi telefoneranno per gli auguri”.
Fiero del suo ruolo di padre è anche Raffaele Valente, 46enne aostano, responsabile tecnico di prodotto vergella nel Dipartimento qualità, genitore di Giorgia 13 anni e di Giulia di 15. “Il papà all’interno di una famiglia è un simbolo e non solo perché dà nozioni educative, soprattutto perché deve dare il buon esempio, visto che sono le nostre azioni da genitore a qualificarci. Il mio ruolo di padre è quello di fare in modo che i sogni delle mie figlie si avverino - continua Raffaele Valente - e quando ho scoperto che volevano viaggiare, le ho iscritte al corso di inglese realizzato al doposcuola aziendale per i figli dei dipendenti”.
Assidua frequentatrice del corso di inglese è la figlia di Franco Paladino, 49enne di Aosta, responsabile della manutenzione della colata continua, papà di Valentina, 9 anni. “La storia della mia famiglia è molto legata alla Cogne e anche quella della famiglia di mia moglie Paola. Valentina tutte le settimane frequenta il corso di inglese al doposcuola aziendale e se un giorno il suo futuro fosse in uno degli uffici della Cogne con qualche mansione nei rapporti con l’estero per me sarebbe un grande orgoglio”.
Affascinate dall’internazionalità della Cogne sono pure le 2 figlie di Dimitri Olivero, 50 anni, aostano e direttore qualità e innovazione, papà della 15enne Anita e della 14enne Adele che commenta: “Al di là dell’esperienze che hanno fatto i miei famigliari compresa mia moglie Cristiana, tra centri estivi e ad esempio il corso di bridge, la Cogne è vista dalle mie ragazze come una realtà internazionale che può creare ottime opportunità professionali”.
“Sono entrato in Cogne appunto perché sapevo che sarei diventato padre” esordisce Matteo Tournoud, 35 anni, residente a Saint-Pierre, impiegato nell’ufficio risorse umane, papà di un bimbo di 2 anni, Damiano. “Con un sistema di assistenza ben strutturato la Cogne è una delle poche aziende in Valle d’Aosta che ti agevola se hai intenzione di mettere su famiglia. Così quando la mia compagna Nicole mi ha dato la notizia che avremmo avuto un figlio, ho fatto subito domanda, e fortunatamente sono stato preso. Per me diventare padre è stata la cosa più bella che mi potesse capitare nella vita - continua Matteo Tournoud - e questa festa la percepisco come motivo di orgoglio, ringraziando tutte le persone che hanno reso possibile il mio sogno, compresa la mia azienda che tra il bonus asilo nido ed i permessi per le visite mediche per mio figlio mi aiuta moltissimo”.
Dello stesso avviso è Donato Rosa, 38enne di Quart, responsabile di prodotto per il settore Aerospace e Difesa, papà di Sofia che ha 4 anni. “Devo ammettere che lavorare alla Cogne ti dà la possibilità di fare il padre con grande tranquillità. Soprattutto questa azienda sopperisce ad alcune mancanze del sistema del welfare nazionale. Ogni giorno è un’emozione sentirsi chiamare papà - sottolinea Donato Rosa - però quel giorno del 19 marzo lo è ancora di più, perché mia figlia prepara sempre un regalo per me speciale. Il bonus asilo nido poi è stato un aiuto molto apprezzato, mentre lo smartworking, tutt’oggi confermato, permette di conciliare meglio la vita lavorativa con le esigenze famigliari”.
Una serenità percepita anche da Vincenzo Versetto, 42enne di Quart, responsabile della manutenzione dell’area laminati, padre di Antonio e Flavia, di 9 e 12 anni. “Tornare a casa alle 19 di sera e sapere che i tuoi figli hanno già studiato e fatto i compiti al doposcuola della Cogne ti dà molto sollievo. Per i miei ragazzi la Cogne rappresenta una sorta di “seconda casa”: vengono qui al doposcuola, entrano ed escono, conoscono e salutano tutti come se fossero tanti zii, è davvero una cosa incredibile il rapporto che si è creato e naturalmente questo mi rende ancora più fiero di lavorare qui”.
E’ importante il ruolo dell’azienda per Ilario Rosaire, 47enne di Quart, responsabile tecnico di prodotto, papà di Mathieu 16 anni, e Sébastien, che ne ha 9 anni. “Quando arriva l’estate per me e mia moglie Marvyr diventa impossibile gestire i figli, perciò ringrazio davvero la Cogne per il bonus per il centro estivo, così che noi genitori respiriamo un po’. I miei figli frequentano anche il doposcuola aziendale, i corsi di robotica ed hanno imparato a sciare tutti e 2 grazie ai corsi convenzionati con l’azienda. Come famiglia usufruiamo molto delle opportunità offerte dalla Cogne”.
Stesse sensazioni per Dario Gaggioli, 41 anni di Quart, tecnico di manutenzione al treno vergella barre, papà del 13enne Federico e di Fabrizio 10 anni. “I centri estivi e il doposcuola hanno aiutato molto la nostra organizzazione famigliare, soprattutto economicamente. I miei figli poi sono rimasti affascinati dal corso di robotica e a casa non fanno che parlare d’altro”.
Entusiasta del corso di robotica è pure il figlio di Andrea Cheillon, 46enne di Gressan, responsabile della manutenzione del treno blooming barre e del reparto molatura billette, papà di 2 bambini: Stefan 8 anni e Isabel di appena 2 mesi. “Mio figlio Stefan si è appassionato molto al corso di robotica, addirittura voleva uscire prima da scuola” racconta Andrea Cheillon. “Quest’anno sono padre per la seconda volta, quindi significa che aumenteranno le responsabilità e gli impegni. Per fortuna - sottolinea Andrea Cheillon - ho la consapevolezza di lavorare in un’azienda che mi ha sempre supportato nel mio ruolo, e quindi io e mia moglie Katya ci sentiamo molto sereni nell’avere avuto la gioia di un altro figlio”.
Sarà invece una doppia festa quella di martedì prossimo per Javier Giaccio, 45 anni, originario di Buenos Aires e residente a Charvensod, direttore acquisti e magazzino, papà di 4 ragazzi: il 14enne Santiago, il 12enne Salvador, Faustina di 7 ed Antonio di 6 anni. “In Argentina la “Festa del Papà” cade la terza domenica di giugno, mentre qui in Italia è sempre il 19 marzo. Noi le faremo entrambe - commenta Javier Giaccio - anche perché per il mio popolo è una ricorrenza molto importante”. Javier Giaccio racconta i problemi che i figli hanno avuto con la lingua francese. “I miei ragazzi hanno avuto parecchie difficoltà ad imparare il lingua francese, e soprattutto io e mia moglie Rosario ci sentivamo impotenti perché non conoscendo la lingua non potevo nemmeno aiutarli a casa. Grazie al doposcuola della Cogne però - sottolinea Javier Giaccio - siamo riusciti a trovare delle persone disposte ad aiutarli nei compiti ed ora va molto meglio, perché per noi è stata una vera propria crisi vedere i nostri ragazzi in difficoltà con una nuova lingua che nessuno in casa conosceva”.