La famiglia Marquis ha accolto 350 persone a La Nouva di Nus

La famiglia Marquis ha accolto 350 persone a La Nouva di Nus
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Circa 350 persone hanno partecipato, sabato scorso 7 agosto, al secondo appuntamento di Alpages Ouverts 2021 ospitato nel vallone di Saint-Barthélemy, nel territorio comunale di Nus, a 1.960 metri di quota dove si trova l’alpeggio La Nouva, di proprietà di Andrea Rosset e dello zio Dante Rosset ma gestito dalla società agricola Marquis. A fare gli onori di casa in alpeggio c’era proprio la grande famiglia dell’allevatore Ives Marquis, soddisfatto di come si sia svolta la giornata di festa, nonostante il maltempo. «E’ stata un’occasione per rivedere molti amici, per incontrare nuova gente e per trasmettere a chi non lo conosce, il modo di vivere e di allevare animali tra le montagne, a mio parere, più belle delle Alpi! - esclama Ives Marquis - Vorrei ringraziare in maniera particolare il Gruppo Alpini di Nus per quanto ha fatto affinché questa giornata di Alpages Ouverts si svolgesse nel migliore dei modi. Il loro aiuto nei giorni precedenti è stato davvero grande. Non posso però dimenticare quanto ha fatto anche Vittorio Noz, che per 3 giorni è venuto in alpeggio ad aiutarmi per rendere ancora più accogliente l’arrivo dei visitatori».

Per molti anni, prima di pascolare le proprie bovine a Saint-Barthélemy, i Marquis gestivano la loro mandria nel Comune di Sarre nell’alpeggio La Comba, ai piedi del Mont Fallère, a poca distanza dall’omonimo rifugio. Lassù però la famiglia Marquis continua a pascolare i manzi.

«Il lavoro va avanti anche grazie alla continua presenza per tutta l’estate di mio fratello Mirco, da una quarantina di giorni diventato papà della piccola Silvie avuta dalla compagna Annie Noz, e da mia sorella Rosanna e il suo compagno Rudy Vial, genitori di Alessandro, Annie e Amélie. - sottolinea Ives Marquis - La nostra è una tradizione tramandata da mio nonno paterno Vitale e da mio padre Alino Desiderato che, oltre ad amare l’allevamento, è un cacciatore. Purtroppo, essere allevatori, oltre che scontrarsi con la burocrazia, oggi significa avere a che fare sempre più spesso con la presenza dei cinghiali che distruggono tutto dove passano e con il lupo che pure nella nostra zona non ci permette di stare tranquilli. Ci salva la passione! La passione, però, non potrà continuare a sostenere il nostro lavoro: tutto sta aumentando, il prezzo del mangime per esempio quest’anno a vista d’occhio continua a salire e questo non va assolutamente bene!».

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