La Féa de Vapeleunna si terrà domenica 18
Domenica prossima, 18 settembre, tornerà a Valpelline la tradizionale “Féa de Vapeleunna” organizzata dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco. Il programma della giornata prevede alle 10.45 la Messa nella chiesa parrocchiale del paese, dalle 10 alle 18 nella piazza di Valpelline saranno presenti i banchi del mercatino con manufatti artigianali e prodotti enogastronomici - s è prevista la premiazione di alcuni espositori - e alle 12.45 il pranzo con menu assortiti e la classica Seupa à la Vapelenentse che potrà essere consumata anche in tutte le attività commerciali del paese aderenti all’iniziativa. Inoltre, alle 13.30, inizierà l’eliminatoria della Bataille des chèvres. Durante la giornata si terrà ovviamente la Fiera del bestiame. «Il successo della manifestazione dipenderà, come sempre, dalle condizioni meteo. - commenta la vicesindaca e assessora comunale al Turismo Susy Robbin - La nostra speranza, ovviamente, è che ottenga lo stesso riscontro di pubblico degli altri eventi di questa estate. Infatti dal Triangolo enogastronomico alla Sagra della Seupa à la Vapelenentse, passando dai concerti di Combin en Musique, abbiamo assistito a un’affluenza di visitatori sicuramente paragonabile agli anni precedenti la pandemia di Coronavirus». Secondo la vicesindaca Susy Robbin «Gli affari alla Fiera del bestiame dovrebbero essere maggiori rispetto agli scorsi anni, visto anche il clima di crisi che spinge agli allevatori a vendere le loro bovine». Incoraggianti le iscrizioni al mercatino nella piazza del paese. «Al momento hanno aderito circa 80 persone - calcola Susy Robbin - tra artigiani e commercianti di prodotti enogastronomici».
E' tra gli scritti riferiti al 1830 dell'Abbé Joseph Marie Henry che si scoprono le origini della Féa de Vapeleunna. Dal curato di Valpelline, infatti, si apprende che la fiera del bestiame un tempo veniva svolta il lunedì, il terzo di settembre per l'esattezza. La storica manifestazione ha radici sicuramente ancora più lontane, anche se le testimonianze presenti permettono già di dire che si tratta della più antica della Valle d'Aosta ed era quella che fissava il prezzo del bestiame per l’autunno in tutta la regione.