La diga di Place Moulin ha salvato la Valpelline
«La diga di Place Moulin ha salvato la Valpelline» durante l'evento alluvionale di fine giugno in Valle d'Aosta. A evidenziarlo durante una conferenza stampa convocata ieri, venerdì 2 agosto, per fare il punto sui danni subiti dagli impianti della Compagnia Valdostana delle Acque a seguito dell’ondata di maltempo è stato l’amministratore delegato Giuseppe Argirò. «C'è stato un evento geologico estremo in alta Valpelline - ha spiegato Giuseppe Argirò - a circa 10 chilometri dalla diga, a 3.200 metri di quota, con un distacco della morena che ha creato una voragine lunga 450 metri e profonda 150 metri. Nell'occasione è scivolata a valle una grande quantità di materiale limaccioso molto fine. In una notte nella diga sono finiti 6 milioni di metri cubi di acqua, il livello si è alzato di 4 metri in poche ore. Senza la diga, quindi, tutto quel materiale sarebbe finito a valle provocando gravi danni nella Valpelline». I danni maggiori agli impianti di Cva si sono verificati nella Valle di Cogne, nella Valtournenche e nella stessa Valpelline e ammontano - secondo una prima stima - a circa 2,8 milioni di euro. «Ci sono da aggiungere - ha precisato Giuseppe Argirò - anche i danni per la mancata produzione di energia dovuta al blocco degli impianti, ma secondo le nostre previsioni questo è un danno sostenibile per l'azienda all'interno di un quadro positivo per il 2024». Alcuni impianti sono tuttora fermi, mentre altri funzionano parzialmente, tra questi la centrale di Chavonne e quella di Covalou. Sul totale della produzione sono 38 i megawatt non in produzione attualmente. I tempi di ripristino delle infrastrutture danneggiate oppure ostruite dai detriti nella maggior parte dei casi sono ancora da stimare oppure sono di qualche settimana.