«La crisi economica rischia di essere terreno fertile per la 'ndrangheta»
«L'anno che si sta concludendo è stato particolarmente difficile. La pandemia ha portato con sé una aggiunta di dolore, morte e incertezza. Ha messo inoltre in evidenza i limiti di un sistema sanitario, economico e sociale in grande difficoltà. Il virus ha purtroppo cambiato il nostro modo di vivere e di relazionarci». Parole di Alberto Bertin, presidente del Consiglio Valle, contenute nel messaggio augurale di fine anno presente anche in versione video nella mediateca del sito del Consiglio regionale.
«C'è un prima e un dopo Coronavirus. L'imminente distribuzione del vaccino fornisce, però, delle concrete speranze. L'impegno del Consiglio Valle sarà ancor più quello di aiutare e sostenere i cittadini, le famiglie e le imprese nella ripartenza, senza lasciare indietro nessuno.»
«La crisi economica rischia di essere terreno fertile per un altro grave problema della nostra regione: la 'ndrangheta. È un altro virus da combattere che da tempo ormai ha contagiato la Valle. Quest'anno vicende giudiziarie gravissime hanno coinvolto le istituzioni e la politica. Sono emersi comportamenti inaccettabili che hanno portato discredito verso la nostra regione. Il nuovo Consiglio Valle, eletto a settembre, dovrà fornire tutti gli strumenti di conoscenza e contrasto per estirpare questo virus. La democrazia e l'autonomia non possono convivere con la 'ndrangheta. Bisogna voltare pagina, senza ambiguità.»
«L'anno che verrà sarà ancora difficile e pieno di inevitabili sfide. Molto dipenderà anche dai nostri comportamenti: i valdostani hanno dimostrato in questi mesi, come in passato, di saper affrontare le difficoltà. Vent'anni fa la Valle d'Aosta veniva colpita dall'alluvione: in quell'occasione abbiamo saputo reagire con unità, intraprendenza e solidarietà. Quello spirito, del quale siamo orgogliosi, saprà guidarci per superare anche questo drammatico momento. Alle istituzioni spetta il dovere di essere all'altezza della sfida e di mettere tutti nelle condizioni di ripartire. Se guardiamo al passato, alla storia di questa Valle, non possiamo che essere ottimisti. La Valle d'Aosta ce la farà.»