La Corte costituzionale: “Legittime le indennità aggiuntive destinate ai sanitari in Valle d’Aosta”

La Corte costituzionale: “Legittime le indennità aggiuntive destinate ai sanitari in Valle d’Aosta”
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Il mondo politico valdostano esulta per la sentenza della Corte costituzionale che lunedì scorso, 17 gennaio, ha dichiarato legittime l’indennità sanitaria valdostana per attrarre medici, così come le indennità una tantum per i lavoratori dell’Usl coinvolti nell’emergenza, previste dalla legge di assestamento di bilancio approvata dal Consiglio Valle il 13 luglio del 2020. Passa il vaglio della Corte costituzionale anche l’indennità una tantum per i lavoratori delle Unités des Communes valdôtaines, del Comune di Aosta, per il personale, regionale e degli enti locali, compreso quello degli Uffici stampa, che abbia prestato a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa presso la struttura Dipartimento Protezione Civile e Vigili del fuoco, nei mesi di marzo e aprile 2020. In particolare la Corte costituzionale ha bocciato il ricorso contro tali provvedimenti che era stato presentato il 7 agosto 2020 dall'allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Per la Consulta, le accuse di presunta illeggittimità delle indennità sanitarie, avanzate nel ricorso, «non sono fondate», in quanto - si legge nella sentenza - tali provvedimenti «si collocano nel quadro della eccezionale situazione determinata dalla pandemia da Covid-19, della correlata necessità di rafforzare l'offerta sanitaria nella Regione per fronteggiarne le conseguenze, del particolare impegno richiesto nella contingente situazione emergenziale agli operatori dei servizi socio-sanitari e della esigenza di riconoscere ad essi un emolumento speciale e temporalmente delimitato con carattere indennitario e premiale».

«Siamo felici che sia stata riconosciuta la potestà legislativa di questa regione ad intervenire con norme che sostengano il settore e in particolare forniscano il giusto riconoscimento all’attività del personale sanitario ancora impegnato a fronteggiare la pandemia. - dichiara l'assessore alla Sanità Roberto Barmasse - Occorre quindi continuare in questa direzione con disposizioni regionali che intervengano a disciplinare e contestualizzare le norme statali alle nostre peculiarità regionali, nel rispetto delle reciproche competenze e prerogative».

«Si è trattato di una innovazione per certi versi epocale, nella quale ho creduto fortissimamente, e il fatto che oggi la legittimità di tali misure sia stata certificata dalla Consulta dimostra una volta di più l'importanza di poter contare su interlocuzioni serie, concrete e proficue a Roma, al fine di evitare, laddove possibile, l'impugnativa di leggi regionali da parte dello Stato. - sottolinea l’ex assessore alla Sanità e consigliere di Forza Italia Mauro Baccega - Certo è che, sulla base di questa pronuncia, nessun dubbio permane sulla piena legittimità anche di tutti i successivi provvedimenti adottati, del tutto analoghi a quelli proposti dal sottoscritto quando ricopriva la carica di assessore regionale alla sanità, e di questo non posso che felicitarmi».

Anche Alliance Valdôtaine esprime soddisfazione per la sentenza della Corte costituzionale: «Il pronunciamento è affermativo del legittimo esercizio da parte della nostra Regione di competenze legislative proprie, riferite in questo caso agli operatori sanitari e del settore assistenziale, a cui vengono doverosamente riconosciute indennità speciali, per il particolare e gravoso impegno profuso nella situazione emergenziale legata alla pandemia. Anche le disposizioni che autorizzavano deroghe agli ordinari limiti assunzionali sono state riconosciute legittime dalla Consulta, in quanto norme anch'esse dirette a fronteggiare la situazione di eccezionalità e l'oggettiva difficoltà di sostituire il personale cessato dal servizio nel corso dell'emergenza sanitaria con la tempestività utile a contrastarne gli effetti. Simili pronunciamenti non possano che confermare la necessità e l'opportunità di esercitare sempre e comunque, nei limiti della ragionevolezza, le competenze statutarie sulle quali si basa l'autonomia speciale della Valle d’Aosta. Se vi è una lezione da trarre da questa sentenza, è che non bisogna temere di differenziarsi rispetto allo Stato o ad altre Regioni, costituendo la differenziazione il senso più profondo dell'autonomia regionale, nel momento in cui essa serve a soddisfare, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, le necessità reali e accertate dei cittadini valdostani. Bene ha fatto dunque la Giunta regionale dell'epoca, composta dal presidente Renzo Testolin e dagli assessori Chantal Certan, Albert Chatrian, Luigi Bertschy e Mauro Baccega, a costituirsi dinanzi alla Corte costituzionale per difendere le prerogative statutarie della Valle d’Aosta».

Il Savt: “Adesso si firmi l’accordo”

«Ritenevamo che in un momento delicato come quello vissuto nel corso del 2020, tutti gli operatori socio-sanitari che si erano adoperati per il meglio in condizioni precarie, aggravate tra l'altro da un clima di paura generale, e che avevano lavorato in strutture diventate, spesso e volentieri, dei veri e propri ospedali, meritassero un giusto riconoscimento per gli sforzi profusi. - scrive in una nota il Savt - Eravamo fermamente convinti che tale incentivo dovesse essere esteso anche a tutti gli operatori parapubblici e privati, che avevano assolto alle stesse funzioni ed avevano vissuto gli stessi problemi, ma, purtroppo, a qualcuno è mancato il coraggio necessario per una tale manovra. Come funzione pubblica, però, non ci siamo fermati: grazie agli accordi sottoscritti dal solo Savt Fp, infatti, il personale che ha lavorato nelle microcomunità ha ricevuto anche ulteriori incentivi per il tramite dei fondi unici aziendali 2020, poi riconfermati anche nel 2021. Adesso sarà nostra cura chiedere immediatamente al Presidente della Regione la convocazione delle parti sociali per la firma definitiva dell'accordo, considerato che prudenzialmente la corresponsione degli emolumenti era stata sospesa in attesa del parere della Corte Costituzionale».

Cgil, Cisl e Uil: “Rammarico

per il J.B. Festaz”

«Ora si proceda immediatamente con l’erogazione dello stesso indennizzo, concordato con l'Assessorato alla Salute e il Celva, per il personale socio-sanitario assistenziale dei servizi per gli anziani, che ha patito i rischi connessi al loro lavoro nello stesso periodo. - tuonano Cgil, Cisl e Uil - Spuntano commentatori dell’ultima ora che salgono sul carro dei vincitori, quando in realtà sono state le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil a battersi affinché l’indennità "una tantum" andasse a tutte le lavoratrici e ai lavoratori della sanità e dell'assistenza della Valle d'Aosta , nelle modalità che la Corte costituzionale ha ritenuto corrette. A questo punto è necessario che si proceda celermente all’erogazione dell’indennità! Rivendichiamo quindi, e a pieno titolo, una vittoria tutta nostra. Persiste il rammarico che rimangono ancora fuori dall’indennità “una tantum”, le operatrici e gli operatori del J.B. Festaz».

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