“La cooperativa Lou Dzeut non abbandonerà Champorcher C’è una visione di allargamento”

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Il “caso” della cooperativa Lou Dzeut e del prossimo trasferimento della sua sede operativa da Champorcher all’ex Municipio di Donnas è sbarcato in Consiglio regionale con un’interpellanza della Lega Vallée d’Aoste che è stata discussa ieri, venerdì 28 luglio. «La scelta ha sollevato molte proteste e malcontento tra gli abitanti di Champorcher, sfociati in una raccolta firme per mantenere la cooperativa nel comune di origine, noto per la sua tipica e tradizionale lavorazione della canapa. - ha detto Dennis Brunod - Riconoscendo il valore di questa attività, che favorisce l'occupazione in un paese di montagna a rischio di spopolamento, la Regione ha compiuto anche degli investimenti finanziari e altri sono arrivati con i fondi europei. Chiediamo al Governo se era a conoscenza di questa decisione e se ha l'intenzione di occuparsi della questione per trovare delle soluzioni che evitino la delocalizzazione della produzione, che stravolgerebbe la tradizione, incidendo negativamente sul patrimonio di conoscenze plurisecolari della comunità di Champorcher e privando il paese e l'intera vallata di un'importante risorsa turistica».

«La norma regionale si proponeva di dare la possibilità di sviluppare una lavorazione di tradizione e far crescere sul territorio il lavoro per le persone. - ha risposto l’assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy - A distanza di tempo, non possiamo dire che questo obiettivo sia stato raggiunto, anche perché la cooperativa ha riscontrato una serie di difficoltà di gestione negli attuali spazi della lavorazione e di reperimento di nuovi soci. Abbiamo incontrato la cooperativa e l'Amministrazione comunale e, al momento, non vi è l'intenzione di abbandonare Champorcher ma c'è una visione di allargamento. Abbiamo chiesto di conoscere la progettualità che si intende mettere in campo per attivare in seguito, attraverso il comitato previsto all’articolo 5 della legge regionale 44/91, il progetto di sviluppo. Dietro questo progetto c'è una grande storia e bisogna capire se ci sono ulteriori possibilità per ridare slancio all’attività della cooperativa: la comunità di Champorcher si deve confrontare per capire per quale motivo la tradizione delle famiglie non si è trasferita all'interno della cooperativa così da aiutarla a crescere. Per ora, quindi, nessuna decisione definitiva e ritorneremo sulla questione nel mese di settembre anche in vista della realizzazione di una legge quadro sull'artigianato».

«È un tema che riguarda la storia del nostro territorio e deve essere affrontato con la dovuta attenzione e il massimo coinvolgimento delle parti interessate. - ha sottolineato il Dennis Brunod - Ci conforta la notizia del solo possibile allargamento della cooperativa al comune di Donnas, che non implica quindi la chiusura o la diminuzione delle attività nella località di origine, cioè a Champorcher». «Il Comune di Champorcher è il caso più emblematico dello spopolamento della montagna: nel 1861 aveva 1.200 abitanti e oggi non arriva neanche a 400. - ha rimarcato Erik Lavy - Bisogna capire il motivo per cui anche una cooperativa di questo genere è in difficoltà. Spostare la lavorazione della canapa fuori da Champorcher sarebbe come delocalizzare la produzione del lardo di Arnad a Quincinetto! Un nonsenso»

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