La Commissione tributaria ha respinto il ricorso dell'Agenzia delle entrate contro il Forte di Bard
La Commissione tributaria regionale per la Valle d'Aosta ha respinto (sentenza numero 5 del 2022) il ricorso dell'Agenzia delle entrate contro la pronuncia di primo grado che aveva annullato una contestazione fiscale al Forte di Bard da circa 3 milioni di euro per gli anni 2015 e 2016. In primo grado, la Commissione tributaria provinciale di Aosta aveva riconosciuto che l'Associazione Forte di Bard è un ente non commerciale e che svolge la propria attività con modalità non commerciali, nell'interesse pubblico e della collettività che l'Associazione stessa persegue. Inoltre i giudici avevano stabilito che i contributi erogati dalla Regione Valle d'Aosta non costituiscono compensi e non sono quindi da assoggettare ad Iva. Sul fronte penale la vicenda relativa si era chiusa nel 2019, quando la Procura di Aosta aveva chiesto al gip l'archiviazione del fascicolo per dichiarazione infedele aperto dopo una segnalazione dell'Agenzia delle entrate su una presunta evasione dell'Iva da parte dell'Associazione Forte di Bard. L'istanza degli inquirenti era arrivata dopo una pronuncia del Ttribunale del Riesame, che aveva dissequestrato i conti dell'Associazione e un immobile dell'ex consigliere delegato Gabriele Accornero. Per i giudici del Riesame, i 13 milioni di euro stanziati dalla Regione dal 2013 al 2017 a favore dell'Associazione Forte di Bard non sono corrispettivi - come sostenevano Procura e Agenzia delle entrate - ma contributi a fondo perduto, di conseguenza non può essere applicata l'Iva.