La Cogne ha acquisito la Mannesmann Stainless Tubes «Arriveremo a 3mila dipendenti e a 2 miliardi di fatturato»

La Cogne ha acquisito la Mannesmann Stainless Tubes «Arriveremo a 3mila dipendenti e a 2 miliardi di fatturato»
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L’operazione era nell’aria da alcuni mesi e dall’interno dell’azienda erano arrivate delle indicazioni che prospettavano la conclusione della trattativa per fine febbraio. Lo stesso amministratore delegato della Cogne Acciai Speciali Massimiliano Burelli aveva confermato in una recente intervista l’imminenza di un’acquisizione importante. In effetti lunedì scorso, 19 febbraio, la Cogne ha ufficialmente annunciato l’acquisto dal gruppo tedesco Salzgitter AG, uno dei maggiori produttori di acciaio in Europa, della Mannesmann Stainless Tubes. Il prezzo pattuito ammonta a 135 milioni di euro e corrisponde al valore contabile netto. Per finanziare l’operazione la Cogne provvederà a un aumento di capitale di circa 50 milioni.

A spiegare i dettagli di questa rilevante acquisizione è la direttrice generale della Cogne Acciai Speciali, Monica Pirovano: «La Mannesmann Stainless Tubes è un’azienda tedesca specializzata nella produzione e nella commercializzazione di tubi senza saldatura in acciaio inossidabile e in leghe di nichel, di proprietà appunto della Salzgitter AG, un colosso nella produzione dell’acciaio in Europa».

Quanti dipendenti ha la Mannesmann Stainless Tubes, di quanti stabilimenti stiamo parlando e a quanto ammonta il suo fatturato?

«La Mannesmann Stainless Tubes ha circa 1.000 dipendenti e gli stabilimenti in totale sono 5 più una capogruppo, distribuiti in 4 nazioni. In Germania si trovano la sede della capogruppo a Mülheim, nella regione industriale della Ruhr, e lo stabilimento di Remscheid nella Renania, invece in Francia sono 2 le sedi produttive Montbard nella Borgogna e Issoudun nell’Indre, mentre in Italia in provincia di Bergamo troviamo lo stabilimento di Costa Volpino. Negli Stati Uniti l’attività produttiva è a Houston nel Texas. Il fatturato annuo dell’azienda è di circa 400 milioni di euro.»

In particolare cosa sono esattamente i tubi senza saldatura della Mannesmann Stainless Tubes?

«I tubi senza saldatura sono barre di acciaio che vengono perforate e poi trafilate. Grazie alla loro capacità di sopportare grandi pressioni, vengono utilizzati in una vasta serie di settori che va dalla realizzazione di oleodotti all’utilizzo per cilindri oleodinamici. Questa tipologia di tubo ha una maggiore resistenza rispetto ai tubi che presentano saldature. La produzione industriale di tubi d'acciaio senza saldatura mediante processo di laminazione è un’invenzione rivoluzionaria che risale al 1885, ad opera dei fratelli Reinhard e Max Mannesmann, ed è chiamato anche “metodo Mannesmann”. In pratica consiste nel forare prima il tubo con un rotolo diagonale e poi estenderlo con un laminatoio ed è un metodo ad alta velocità di produzione.»

Qual è l’obiettivo della Cogne Acciai Speciali con questa operazione?

«E’ quello di avviare una sinergia tra i diversi stabilimenti, integrare quello di Aosta con la sua produzione di acciaio per poi consegnarlo agli altri stabilimenti per le lavorazioni successive, ovvero le fasi a valle nelle quali la Mannesmann Stainless Tubes è specializzata nella produzione su larga scala di tubi. Questa acquisizione quindi è coerente con il progetto strategico di verticalizzazione, nella fattispecie integrare a valle, mentre un mese fa abbiamo acquistato il 65 per cento della Com.Steel Inox, che è il nostro principale fornitore di rottame di acciaio inossidabile, con un’integrazione a monte rispetto alla nostra produzione.»

L’acquisto della Mannesmann Stainless Tubes rappresenta senza dubbio un salto di qualità per la Cogne, per non dire un sogno che si avvera?

«Con questa acquisizione arriveremo ad avere un totale nel nostro gruppo di 3.000 addetti e, a regime, raggiungeremo i 2 miliardi di fatturato. Quindi raddoppieremo sia il nostro fatturato che i nostri dipendenti. Questa operazione rappresenta una svolta strategica molto importante per l’azienda, un vero e proprio balzo in avanti per tutto il gruppo Cogne. In più, con questa acquisizione puntiamo ad andare a saturare il più possibile l’utilizzo dell’acciaieria di Aosta.»

Pertanto si tratta di un processo di espansione che avrà risvolti positivi per la Valle d’Aosta?

«Certamente. Prima di tutto un aspetto importante da considerare è rappresentato dal fatto che il nostro gruppo diventa sempre più grande e sempre più solido. Quindi sempre di più una sicurezza e una certezza. La Cogne Acciai Speciali è oggi un’azienda che si espande sui mercati e che viene riconosciuta a livello qualitativo e professionale in tutto il mondo, esportando oltre l’80 per cento del proprio prodotto. Poi posso dire che l’incremento dell’utilizzo della capacità produttiva dell’acciaieria di Aosta, con una sua eventuale saturazione, porterà sicuramente ad un aumento di turni di lavoro e di conseguenza di manodopera. Questo però avverrà, ovviamente, solo quando saranno messe in moto tutte le sinergie che abbiamo pianificato.»

Nel 2022 Cogne Acciai Speciali ha registrato ricavi pari a 965 milioni di euro e un utile netto di quasi 51 milioni, numeri record. Come saranno quelli del 2023?

«Come abbiamo già anticipato il 2023 si chiuderà con un fatturato in discesa rispetto al 2022 a causa di un diverso mercato internazionale. Bisogna però sottolineare che il 2022 ha rappresentato un anno eccezionale, con il miglior bilancio nella storia della Cogne Acciai Speciali. Il mercato siderurgico va a cicli, e se una volta i cicli erano di 5 anni, oggi lo sono di 2 o al massimo di 3 anni. Siamo e restiamo positivi per il futuro.»

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