La chiesa di Santo Stefano nel mirino dei teppisti Allarme per il degrado nel centro storico di Aosta
Quale futuro per il centro storico di Aosta? Se lo chiedono residenti e commercianti, tutti esasperati dal teppismo dilagante che rende invivibile quello che una volta era considerato il "salotto buono" della città. E a farne le spese sono purtroppo anche luoghi sacri, come recentemente è accaduto sul sagrato della chiesa di Santo Stefano, lordato e violato da escrementi umani, bottiglie e cocci di vetro, una cosa che ormai si ripete nel tempo. Don Carmelo Pellicone, parroco di Santo Stefano da 16 anni, dopo l'ultimo fatto ha deciso di non porgere l'altra guancia, ma di denunciare l’accaduto ai carabinieri. «Non mi sarei mai aspettato di trovare escrementi umani proprio sulla soglia d'ingresso della chiesa - dichiara don Carmelo Pellicone - poiché non afferro se sia stato un bisogno impellente o un atto di disprezzo verso un edificio religioso». Don Carmelo Pellicone non sa spiegarsi la temerarietà di chi ha compiuto questo ignobile gesto «Perché dalle finestre dei palazzi vicini si può vedere chiaramente quello che succede sul sagrato. Tanto che uno dei residenti, sentiti dei rumori, si è affacciato vedendo giovani che si scambiavano sigarette, chiamiamole così, con uno di loro che cercava di arrampicarsi sull’architrave di una porta laterale della chiesa, quindi li ha richiamati e questi se ne sono andati. Nell'oscurità della notte il testimone non è riuscito comunque a vedere se l'escremento fosse già presente o no». E’ a notte fonda che si verificano questi episodi, perché prima il sagrato è frequentato da fedeli e famiglie che si siedono sulle panche in muraturapresenti nell’area in completa tranquillità. Quali soluzioni sono possibili? «E' un problema di educazione che deve partire dalla famiglia e dalla scuola - risponde don Carmelo Pellicone - e mi chiedo come mai i genitori non siano preoccupati che i figli minorenni stiano fuori fino alle 3 di notte. Anche le Forze dell'Ordine, sebbene facciano la loro parte, dovrebbero passare più spesso». Insomma, la situazione sta sfuggendo di mano, come riferisce un residente in via Martinet che preferisce rimanere anonimo temendo ritorsioni: «La zona è molto peggiorata negli ultimi anni, tanto che ho corso il rischio di essere aggredito un paio di volte. La gente è fuori di testa, la Polizia passa ma non cambia niente».
Il degrado regna sovrano pure nel poco lontano passage du Verger, «Per me la via peggiore di Aosta» come la definisce Michele Massimilla, titolare del Victory Pub, che aggiunge: «Con feci e urina dappertutto e persone sdraiate per terra, strafottenti e minacciose. Il Comune dovrebbe mettere le telecamere di videosorveglianza». Marcela Cucu, che gestisce il Fashion Caffè, tiene a precisare che i soggetti in questione: «Non sono miei clienti, dato che chiudo il locale alle 21, quindi non so cosa succede nella notte. Polizia e Carabinieri passano e questo mi rassicura». Al vicino negozio Spazio Musica di via Trottechien, il titolare Paolo Fassino racconta che la sua attività commerciale ha subito 3 tentativi di scasso con uno andato a segno «E danni per circa 20mila euro. Passage du Verger? E' mal frequentata anche di giorno, ci vogliono più controlli e soprattutto a piedi».