La Cassazione annulla le condanne di Gabriele Accornero e Gerardo Cuomo
La Corte di Cassazione ha messo una pietra tombale sul processo a Gabriele Accornero, ex manager di Finaosta ed ex consigliere delegato del Forte di Bard, e all'imprenditore Gerardo Cuomo. Erano accusati di traffico di influenze illecite: le condanne sono state annullate. Infatti giovedì scorso, 16 novembre, i giudici hanno accolto i ricorsi delle difese che chiedevano l'annullamento senza rinvio. La Corte d'Appello di Torino aveva condannato Gabriele Accornero a 8 mesi di reclusione e Gerardo Cuomo a 5 mesi e 10 giorni. A entrambi i giudici della quinta sezione penale di Torino avevano concesso la sospensione condizionale e la non menzione della condanna. «Ci sono voluti 5 gradi di giudizio, 2 annullamenti di Cassazione, 7 anni di processo, - dichiara l’avvocato Corrado Bellora, difensore di Gabriele Accornero - ma finalmente in una sentenza c'è scritto quello che noi sosteniamo da sempre e cioè che i 9 capi d'imputazione nei confronti del dottor Accornero erano tutti infondati. Il dottor Accornero, oggi, è una persona incensurata. Però, queste sono ferite che non si rimargineranno mai, ma almeno la sua onorabilità è restituita e c'è scritto in una sentenza che non ha commesso alcun reato». Si chiude così, per Gabriele Accornero e Gerardo Cuomo, l’ultimo filone processuale ancora aperto tra quelli innescati dall’indagine nota come “Corruzione in Valle d’Aosta”, iniziata nel 2017 e relativa a vari presunti episodi corruttivi nell’ambito di società partecipate regionali. Tra proscioglimenti e successive revisioni delle decisioni assunte nei vari gradi di giudizio, iniziati nel 2021 dinanzi al Gup del Tribunale di Aosta, nulla resta a carico dei due imputati. L’episodio cui faceva riferimento il capitolo processuale ancora aperto era relativo al pagamento, da parte del titolare del “Caseificio Valdostano” Gerardo Cuomo, della fattura di un artigiano che aveva svolto lavori a casa dell’ex manager del Forte di Bard Gabriele Accornero (dell’importo di circa 1.600 euro). Nell’impostazione accusatoria iniziale - ad indagare erano stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dal pm Luca Ceccanti della Procura di Aosta -, l’imprenditore aveva così recato un vantaggio al pubblico ufficiale (tale, in quanto manager di una società partecipata), che avrebbe conseguentemente “orientato” la sua azione a favore degli interessi del privato. Nel settembre 2021 Gerardo Cuomo e Gabriele Accornero erano stati condannati a 1 anno di reclusione dalla Corte d’Appello (pena sospesa), per corruzione per l’esercizio delle funzioni. La Cassazione aveva però annullato, nel luglio 2022, quella sentenza ritenendola viziata dall’«Assenza di una adeguata motivazione» disponendo un rinvio, per un nuovo giudizio in secondo grado. I giudici avevano poi derubricato il reato in traffico d’influenze e deciso per la colpevolezza di entrambi gli imputati. Ma la sentenza è stata cancellata dalla Suprema Corte giovedì scorso.