La casetta nella vigna di Pallein verrà accuratamente restaurata
Chi di noi passando lungo la statale vicino all’Institut Agricole non ha guardato con un certo desiderio quella bellissima casina bianca in mezzo alla grande vigna, con il tetto talmente spiovente da essere un fabbricato unico nel suo genere in Valle d’Aosta?
La vigna di Pallein attualmente gestita proprio dall’Institut al suo interno contiene questo tesoro che - come annunciato mercoledì scorso, 13 aprile - è ora di recuperare e valorizzare. Alla mercé di vandali e occupanti abusivi per troppo tempo la casina delle vigne è stata prima “sigillata” e quindi studiata, con il decisivo contributo dello Studio Grosso di Pont- Saint-Martin e dei suoi titolari, gli architetti Silvia Stroppa e Gabriele Grosso. La storia - è stata individuata la data del 1786 sulla base di un comignolo - è quindi iniziata oltre 2 secoli fa e a realizzare la piccola casa fu la famiglia Lostan. Presto però, per un’alleanza matrimoniale, subentrarono i Passerin d’Entrèves che frequentarono molto la struttura, coltivando nella vigna il Clairet, Chiaretto in italiano, che come ha spiegato il loro discendente, Pietro Passerin d’Entrèves, veniva pure venificato in passito. La bellezza della casa risiede non solo nell’unicità della posizione, ma anche nella forma ottagonale e nelle pendenza esasperata del tetto, tanto che per il rivestimento vennero usate delle scandole in ceramica colorate, sull’esempio di quelle famose largamente impiegate in Borgogna. Come ha spiegato Silvia Stroppa per costruirla fu utilizzato un manuale di architettura in voga a fine del XVIII secolo. Complessivamente il tetto era costituito da 5.333 tessere, 800 delle quali sono attualmente mancanti, ma per completare il restauro della copertura ne serviranno almeno altre 3.000 e sarà un vero spettacolo, con i motivi ornamentali del verde e del giallo. Fu Christin Passerin d’Entrèves a vendere nel 1885 l’appezzamento all’Hospice de Charité, che così produceva il vino poi nella mensa dei poveri del fabbricato attualmente sede della Biblioteca regionale. Il vescovo Joseph-Auguste Duc, come prima di lui aveva fatto Cristin Passerin d’Entrèves, amava trascorrere del tempo nella casina di Pallein, invitando gli amici e i collaboratori. aostano utilizzato dagli ospiti
Ora proprio questa funzione, legata al piacere del convivio, verrà riattivata dall’Institut Agricole, il cui presidente René Benzo punta a recuperare la costruzione con un attento restauro degli affreschi interni oltre che del tetto, per fare diventare il fabbricato un luogo di incontro per conferenze e presentazioni legate al vino e ai prodotti della Valle d’Aosta. La presentazione di mercoledì scorso ha segnato l’inizio di una nuova avventura, condivisa nell’occasione dagli assessori regionali Jean-Pierre Guichardaz e Davide Sapinet, dal sindaco di Aosta Gianni Nuti e tante altre personalità legate alla cultura e al territorio della nostra regione. Una bella sfida che partita con il piede giusto consentirà alla comunità di riappropriarsi di un bene invidiato ed ammirato.