La Cappella Musicale Sant’Anselmo della Cattedrale di Aosta ha celebrato domenica il suo decennale

La Cappella Musicale Sant’Anselmo della Cattedrale di Aosta ha celebrato domenica il suo decennale
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Si propone un programma di innovazione e di studio la Cappella Musicale Sant’Anselmo della Cattedrale di Aosta, che domenica scorsa, 21 aprile, nei Vespri dopo la Messa serale, ha celebrato la festa del suo Santo patrono e i primi 10 anni di esperienza insieme. Voluta dal vescovo monsignor Franco Lovignana per affiancare la Schola Cantorum, la Cappella Musicale racchiude molte preziose eredità: la cura musicale del canonico e prevosto Amato Chatrian, scomparso nel 2017 a 89 anni; il coinvolgimento delle cantorie nella preparazione dell’animazione liturgica delle feste, grazie all’ufficio diocesano per la musica sacra, diretto dal maestro Efisio Blanc; l’attenzione alle caratteristiche degli organi valdostani, oggetto di studio del maestro Flavio Desandré; la composizione tradizionale di musiche sacre, che tanto stanno a cuore dei valdostani.

«Permettetemi di iniziare esprimendo la gioia di celebrare il decimo anniversario della costituzione della Cappella Musicale della nostra Cattedrale, che abbiamo dedicato al Santo valdostano più conosciuto nel mondo e davvero grande, Sant’Anselmo. - ha detto monsignor Franco Lovignana nella breve omelia - La gioia si fa gratitudine, quando penso che la Cappella è frutto dell’iniziativa sapiente e generosa di un piccolo gruppo guidato dai maestri Efisio Blanc e Jefferson Curtaz, rispettivamente Maestro di Cappella e Organista della Cattedrale. Il gruppo è cresciuto nel tempo mantenendo fede al suo impegno di sostenere con il canto liturgico e la musica sacra le celebrazioni della nostra chiesa madre. Cari amici, grazie di cuore!».

Un ringraziamento è venuto anche dal maestro Efisio Blanc, che si è rivolto in particolare ai “cantori aggiunti”, spesso giovani studenti di musica che si affiancano con voci e strumenti nelle occasioni speciali.

I momenti più ricchi, in particolare, sono proprio i Vespri del Santo, e a volte anche il Natale, quando è coinvolto un quartetto d’archi; la Pasqua, quando risuonano squillanti gli ottoni del Quintetto della Cattedrale; la celebrazione di ringraziamento dell’ultimo giorno dell’anno, quando i cantori della Plaine si ritrovano in Cattedrale per ringraziare tutti insieme, in un grande coro maschile, con il Te Deum in faux-bourdon e con parti fisse della tradizione valdostana. Proprio sul faux-bourdon, caratteristico dell’armonizzazione vocale “spontanea” in Valle d’Aosta, si è concentrata una parte della ricerca dell’organista Jefferson Curtaz, che anche per i Vespri ha proposto un “Magnificat” in cui si alternava il canto polifonico e quello in falsobordone.

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