La cappella di Chinchéré sarà salvata dall’umidità

La cappella di Chinchéré sarà salvata dall’umidità
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La cappella di Chinchéré, dedicata alla Presentazione della Vergine al Tempio e risalente al 1653, in località Tschentschiri a Issime, sarà risanata con i fondi della Conferenza Episcopale Italiana e della Regione grazie a un progetto da 120.223 euro. Qualche settimana fa si è riunita una commissione presieduta dall’assessore regionale ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz e dal vescovo monsignor Franco Lovignana per esaminare, insieme alla soprintendente ai Beni culturali Cristina De La Pierre, le richieste di finanziamento presentate dagli enti ecclesiali. La Giunta regionale ha approvato lunedì 27 settembre la concessione di contributi per il restauro e la conservazione di beni ecclesiastici di interesse architettonico e storico artistico. Il progetto di restauro e risanamento conservativo era stato redatto, e presentato alla Cei, dall’architetto Mariagiovanna Casagrande. La Cei ha approvato un contributo di circa 75mila euro, integrato dall’Amministrazione regionale e - per 6mila euro - dalla Cva. L’anno scorso, per sensibilizzare residenti e turisti, la cappella era stata inserita nell’iniziativa Chiese Aperte, in modo da essere meta di visite guidate organizzate dall’associazione Augusta, dalla Pro Loco e dalla Parrocchia di Issime.

Le crepe nelle murature interne ed esterne e la forte umidità hanno reso urgente un risanamento che blocchi il progressivo degrado dell’edificio. Nella parte absidale l’umidità ha portato perfino al deterioramento e al cedimento del pavimento in legno, rendendo l’altare instabile e pericolante. Al fine di fermare l’avanzata dell’umidità, il progetto prevede la creazione di 2 intercapedini: una esterna ventilata per arieggiare i muri e contrastare il distacco dell’intonaco e il deterioramento delle strutture lignee esistenti; un’altra sotto la pavimentazione comunicante con quella esterna per garantire il ricircolo dell’aria. Tra gli interventi, anche il restauro della facciata principale e la tinteggiatura a calce dei nuovi intonaci, secondo le indicazioni della Soprintendenza ai Beni culturali.

Michele Musso, presidente dell’Associazione Augusta, ricorda come sia peculiarità di questa cappella aver mantenuto per quasi quattro secoli, dal 1742 a oggi, la tradizione del turno di Messa all’interno della stessa famiglia. «Per volontà della famiglia Consol, divisa in 3 rami, fu eretta una cappella nel villaggio di Chinchéré. Con atto del 27 maggio 1653 la famiglia stabilì di far celebrare una Messa, annualmente e per sempre, nel giorno dedicato alla Presentazione di Maria al Tempio, il 21 novembre, e di disporre, per il pagamento della celebrazione al parroco, della somma di un “quart d’écu de bon argent”. - spiega Michele Musso - A garanzia del mantenimento della cappella, della somma dovuta per la celebrazione della Messa di legato e dei paramenti occorrenti, si impone un’ipoteca su una quartenata (pari a 608,128 metri quadrati) e mezzo di prato, bosco e terreno, per ciascuno dei 3 rami della famiglia per un terzo su un proprio fondo. Ancora oggi la Messa è celebrata secondo le regole dettate in quell’anno e le famiglie coinvolte sono le discendenti dirette di quella che allora ha fondato il legato. Un libretto custodito da Rosanna Ronco Pétéretsch contiene il resoconto dei turni di Messa e consente di ricostruire la storia della comunità».

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