La canapa di Lou Dzeut per la borsetta di Fendi

La canapa di Lou Dzeut per la borsetta di Fendi
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«Nel mondo quasi nessuno conosce la Valle d’Aosta e tanto meno la piccola Champorcher; è un’ottima opportunità per portare un pezzetto delle nostre tradizioni e della nostra cultura in Paesi molto lontani». Sono grandi la soddisfazione e l’orgoglio - e non potrebbe essere diversamente - della presidente dalla cooperativa Lou Dzeut di Champorcher, l’architetto Mariagiovanna Casagrande, per essere stati scelti a rappresentare la Valle d’Aosta nel progetto “Hand in hand” ideato da Silvia Venturini Fendi, direttrice creativa della Maison Fendi, per reinterpretare la borsa “baguette”, icona della casa di moda dal 1997.

In effetti è stata veramente un’idea geniale quella messa a punto dalla notissima azienda romana che ha coinvolto tutte le regioni italiane unendo alta moda e artigianato locale per realizzare, una per ciascuna realtà e in edizione limitata (ne verranno prodotti 20 pezzi per ogni modello) una speciale “baguette”, la mitica borsa nata negli anni Novanta. Lo scopo è quello di valorizzare le peculiarità delle diverse regioni: un universo di inventiva, creatività, cultura artigiana che affonda le sue radici nel passato. Il nome del progetto, “Hand in hand”, simboleggia proprio l'incontro tra le mani degli artigiani italiani e quelle degli artigiani Fendi. Nell’ambito di questo progetto la prima creazione è stata la “baguette” in pelle presentata durante la sfilata Autunno/Inverno 2020-2021 e realizzata da un artigiano toscano.

Tornando in Valle d’Aosta, Mariagiovanna Casagrande racconta come è nato il percorso, che per il momento ha portato alla realizzazione di un prototipo, realizzato proprio con i tessuti e i ricami tipici della Cooperativa valdostana, che servirà per creare la speciale collezione di “baguettes”, tutte diverse e originalissime, in pelle, tessuto, pizzo, con applicazioni o ricami.

«Siamo stati contattati da Fendi nello scorso mese di settembre e ci è stato spiegato il progetto. - racconta la Presidente - All’inizio tutto si è svolto ovviamente per telefono, mail e whatsapp, vista anche la particolare situazione legata alla pandemia, con tanto di scambio di foto dei nostri materiali e di alcuni manufatti. Poco prima di Natale, in pieno “lockdown”, c’è stata poi la visita da parte degli addetti per realizzare un video promozionale che descrive la nostra attività. Il tutto con un contratto di massima riservatezza, naturalmente. Abbiamo quindi spedito alcuni nostri materiali nella sede di Roma e nel loro laboratorio di Firenze è stata realizzata la prima “baguette” che rappresenta la Valle d’Aosta, con tela grezza di canapa e i tipici ricami rossi a punto croce».

Già dal 1989 la cooperativa artigiana tutta al femminile di Champorcher - oltre a Mariagiovanna Casagrande, Anna Bacolla, Marilena Ventosi, Laura Bosonin, Blesy Bonja e Silvana Macciò - ha rilanciato la tessitura a mano dei tessuti naturali locali, in particolare della robusta canapa non tinta, ricamata con i tradizionali motivi rossi.

Nella “baguette” valdostana firmata Fendi, sono state combinate scritte, motivi geometrici e floreali. «La cooperativa possiede tuttora gli antichi telai in legno, nei quali le mani e i piedi della tessitrice si muovono ritmicamente, come gli ingranaggi di una macchina. -conclude Mariagiovanna Casagrande - Un tempo in inverno il paese veniva isolato, e le famiglie si ritrovavano nelle stalle per filare la canapa. Le donne dalla cooperativa hanno quindi deciso di portare avanti una tradizione che non deve andare persa».

Ora la svolta: dal piccolo artigianato locale all’alta moda.

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