«L’UV deve allearsi con la Lega»

«L’UV deve allearsi con la Lega»
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In occasione del Conseil Fédéral dell’Union Valdôtaine che lunedì 6 giugno a Fénis ha votato la mozione proposta dal Comité Fédéral - che invita l’attuale maggioranza a proseguire la propria attività con i 18 consiglieri attuali, senza ulteriori allargamenti, - è intervenuto l’ex consigliere regionale Paolo Contoz che ha premesso: «Bonsoir a tous, je vous parle en italien pour que tous me comprennent surement».Quindi Paolo Contoz, dopo aver ricordato il drammatico momento storico che stiamo attraversando segnato da pandemia e guerra, ha osservato: «Sarebbe bello dare un segnale positivo con una maggioranza finalmente solida, che con un programma semplice, ma piantato con i piedi per terra a trazione autonomista, possa fare riprendere ai cittadini la fiducia nelle istituzioni: e quale occasione migliore di questa! Mauro Baccega e Pierluigi Marquis hanno scelto Forza Italia dimostrando che preferiscono i partiti nazionali ai partiti autonomisti valdostani, ma questo ha fatto sì che finalmente si possa costruire una maggioranza forte che duri nel tempo». Paolo Contoz ha poi messo a fuoco il suo ragionamento sul piano politico: «Posso dire che amministrare 18 a 17 è impossibile. Sono stato sia in maggioranza sia in minoranza ma a quel tempo si è fatta solo politica ordinaria perché non si poteva fare altro. E non possiamo più accontentare i capricci dei soliti volti noti altrimenti fanno cadere la maggioranza. Questo si chiama ricatto». Paolo Contoz, rimarcando la sua fede unionista, ha successivamente sottolineato «È il momento di fare ritornare a casa tutti quelli che sono andati via dall’Union Valdôtaine per svariati motivi. È il momento di radunare insieme tutti gli autonomisti in un unico grande partito o movimento, scegliete voi come chiamarlo. E chi non si sente veramente autonomista è giusto che vada in minoranza come ha fatto Marquis. Sono convinto che tutti insieme alla Lega Vallée d’Aoste si governerà la Valle d’Aosta per almeno 2 mandati». Una scelta, quella della Lega, perché «È giusto premiare la volontà - ha spiegato Paolo Contoz - di una gran parte dell’elettorato evidenziata nelle ultime consultazioni elettorali. La Lega ha preso 11 consiglieri, dobbiamo ricordarcelo. E poi perché uno dei fondatori della Lega è stato un certo Bruno Salvadori. Non dobbiamo aver paura della Lega. A chi mi ricorda che la Valle è assolutamente antifascista rispondo: lo so bene e di questo antifascismo ne siamo tutti fieri ed orgogliosi. Ma la Lega valdostana è ben lontana dalla Lega di Salvini, anzi lo sapete anche voi che militano nella Lega diversi unionisti che non hanno, a suo tempo, trovato il loro posto nell’Union. Sono convinto che la Lega non è, come dice qualcuno, un Cavallo di Troia e anzi sono convinto del contrario. L’ingresso della Lega in maggioranza potrebbe accelerare il loro processo di divisione interna, creando una spaccatura e rinforzando così il fronte autonomista e chissà se quelli che ora sono nella Lega, ma hanno il cuore unionista, non decidano di ritornare a casa. Io sono convinto che si tratti solamente di una questione di tempo. Allora diamo un segnale al popolo valdostano anche magari tappandoci il naso. Ricordatevi che io non sono un fan della Lega, anzi alcuni elementi particolarmente salviniani e sovranisti non li posso soffrire, però dobbiamo guardare al futuro e non al passato. Uniti si vince. Un po’ di matematica: 11 autonomisti più 11 della Lega e, perché no, Pour l’Autonomie - quanto saranno utili i consigli di Augusto Rollandin - con 24 voti si governa per una vita ed i capricci dei soliti noti non ci interessano più. Se oggi non si esce di qui con una posizione chiara c’è già chi è pronto a fare una nuova maggioranza con l’UV all’opposizione: è questo quello che vogliamo? Cerchiamo di aprirci, oggi è il tempo di osare e Giovanni Girardini con la sua Renaissance Valdôtaine ce ne ha dato un esempio». Paolo Contoz ha concluso: «Queste erano le mie considerazioni che volevo portare al Fédéral dell’Union Valdôtaine per poter aprire un sano dibattito fra i presenti. Però la direzione del Conseil era già arrivata con una proposta alla quale erano quasi tutti d’accordo o forse no? Quindi dibattito non c’e stato. Peccato, per me era una grande occasione per partire con una maggioranza forte che durasse nel tempo. Così non è stato, pazienza. Visto che siamo in democrazia, accetto a malincuore quello che ha deciso la maggioranza».

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