«L’uso dei social da parte dei minorenni deve essere regolamentato e monitorato»
A Palermo una bimba di soli 10 anni è morta a causa di una sfida estrema su Tik Tok, il noto social network, amato dai giovanissimi. L'assurda prova prevedeva di stringere intorno al collo una cintura, in bagno, davanti ad uno specchio, fino a quando si poteva resistere, ma con queste premesse il rischio di soffocamento era estremamente alto. E così, la ragazzina ha preso la cinta di un accappatoio, ma la situazione è sfuggita di mano. Un caso che ha suscitato un’enorme impressione nell’opinione pubblica e su cui interviene il difensore civico della Valle d'Aosta Enrico Formento Dojot, nelle sue funzioni di Garante per l'infanzia e l'adolescenza, in merito all'utilizzo dei siti internet e dei social da parte dei minori. «Sappiamo bene che è illusorio impedire ai nativi digitali di utilizzare il web, - osserva Enrico Formento Dojot - ma in quanto soggetti deboli vanno tutelati, in primo luogo da parte dei genitori, che sono chiamati alla loro educazione e al loro sano sviluppo. È necessario, a mio parere, privilegiare il dialogo rispetto all'utilizzo dei social e del web, che per altro avviene prevalentemente in solitudine. Ovviamente anche il sistema scolastico è chiamato ad un'evoluzione della propria missione: l'educazione digitale, ormai, va implementata adeguatamente». Ha invece fortunatamente avuto un lieto fine la vicenda della 13enne che martedì scorso, 26 gennaio, si era allontanata da casa a Courmayer in seguito a una lite con i genitori che le avevano tolto il cellulare per punizione. La ragazzina, dopo la denuncia della sua scomparsa ai carabinieri da parte del padre, è stata ritrovata nella serata dello stesso giorno ad Azzate, in Lombardia. Era da un amico che aveva precedentemente contattato su Facebook.
Alla luce di tutto ciò, l’uso dei telefonini e dei social dovrebbe essere proibito o comunque regolamentato per i minorenni?
Joël Bosonin: «Credo che i sia necessaria una maggiore tutela per i più giovani, innanzitutto da parte degli stessi social che dovrebbero segnalare immediatamente situazioni anomale, come quelli di giochi e sfide estreme. E ovviamente dovrebbero essere seguiti con attenzione dai genitori».
Italo Gambin: «Ho appreso con rammarico la notizia della morte della ragazzina di Palermo per una sfida estrema su un social. Credo che se l’evoluzione tecnologica e informatica ha portato questo, ci sia da riflettere. L’uso dei social da parte dei minori va limitato e controllato».
Samuele Zandomeneghi: «I minorenni devono usare i social solo sotto la supervisione dei genitori che devono sempre essere consapevoli di cosa stiano facendo in rete i figli. Le situazioni anomale vanno denunciate segnalate alle Forze dell’Ordine».
Elda Marin: «Occorre controllare e monitorare costantemente i ragazzini, capire con chi entrano in relazione, quali giochi o interessi abbiano. Il monitoraggio deve avvenire sia da parte dei genitori che da parte della scuola e l’uso dei social per i minori va limitato solo a qualche ora al giorno».
Manuela Lumignon: «I ragazzini vanno seguiti dalla scuola e dalla famiglia, ma vanno anche responsabilizzati affinché imparino a segnalare ai genitori e agli educatori le situazioni a rischio».
Claire Pellu: «Bisogna imparare a abbandonare tutto quello che è virtuale per lasciare spazio a ciò che è reale e autentico. I minorenni vanno tutelati dai genitori e dalla scuola, ma devono essere anche in grado di segnalare situazioni ambigue senza paura. Insomma, i ragazzi devono imparare a confrontarsi aprendosi al dialogo».