L’usl: «verifiche sulle liste vaccinali»

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Da un lato l’inchiesta della Procura di Aosta e la richiesta di informazioni da parte della Commissione parlamentare antimafia presieduta da Nicola Morra sui presunti “furbetti del vaccino” in Valle d’Aosta che si nasconderebbero tra quelli inseriti nella voce “Altro” nell’elenco dei vaccinati. Dall’altra le precisazioni del direttore generale dell’Usl Angelo Pescarmona sulla campagna vaccinale nella nostra regione. Nel mezzo lo scambio di accuse tra forze politiche su chi in Consiglio Valle si è fatto vaccinare e se ne avesse o meno diritto. Insomma, la polemica è servita su un piatto d’argento. Il direttore generale dell’Usl Angelo Pescarmona sulla eventuale presenza di “furbetti” nella lista dei vaccinati contro il Covid-19 in Valle d'Aosta ha confermato che sono in atto da parte dell’Azienda sanitaria «Opportune verifiche circa la corrispondenza dei dati inseriti nelle liste vaccinali, “ordinarie” e “last minute”, contenute nel portale rispetto alle effettive inoculazioni effettuate quotidianamente e registrate su l Sistema Informativo Anagrafe Vaccinale Regionale». A tal proposito, il direttore Angelo Pescarmona riferisce che «Sono state date indicazioni ai responsabili dei Centri vaccinali di intensificare i controlli sul rispetto delle liste di attesa. Qualora dovessero emergere situazioni irregolari, anche in esito alle attività della Commissione preposta, saranno evidenziate nelle sedi opportune». Un quadro complesso che si innesta in una situazione che nei giorni scorsi è ripetutamente cambiata. Il direttore Angelo Pescarmona, infatti, ha spiegato che la voce “Altro” tra i vaccinati in Valle d’Aosta ha la percentuale più elevata, così come constatato anche in Sicilia, Calabria e Campania, per una serie di motivi. «La vaccinazione è partita domenica 27 dicembre con Pfizer, - ha ricordato Angelo Pescarmona - mercoledì 10 febbraio è arrivato il vaccino Astrazeneca che, allora, poteva essere utilizzato esclusivamente per i soggetti con età compresa tra i 18 e i 55 anni, che appartengono proprio alla categoria “Altro”. Ecco perché delle circa 6mila dosi di Astrazeneca somministrate nella regione, oltre 3.500 sono andate a persone che rientrano in questa voce». Inoltre secondo il direttore dell’Usl Angelo Pescarmona «Il vaccino Pfizer inizialmente è stato inoculate sulla base di un portale che ha stratificato la popolazione secondo le diverse fragilità e cronicità e non solo del criterio dell'anzianità».

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