L’Usl e i sindacati hanno trovato l’accordo per il contratto collettivo nazionale del comparto Sanità: ecco tutte le novità

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L’Us e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Savt-Santé, Nursind e Nursing Up hanno raggiunto l’accordo per attuare il nuovo contratto collettivo nazionale del personale del comparto Sanità. Si tratta di un’ipotesi condivisa su una piattaforma per le misure di incentivazione ai dipendenti. Tra “Fondo incarichi, progressioni economiche e indennità professionali” e “Fondo premialità e condizioni di lavoro” si parla di quasi 13 milioni e 300mila euro che saranno distribuiti, a seguito di specifici accordi attuativi, ai circa 1.730 lavoratori del settore. Tra le principali novità, è stato portata da 1.000 a 1.300 euro l’indennità prevista per i circa 975 professionisti della salute e funzionari - infermieri, tecnici e amministrativi - titolari di un incarico di base.

Inoltre, si è stabilito di assegnare per la prima volta degli incarichi professionali anche agli operatori e agli assistenti, per estendere così la possibilità - si legge in una nota - di «riconoscimento delle professionalità e dell’impegno lavorativo a queste categorie di lavoratori di fondamentale importanza per l’organizzazione». A questo si aggiunge un adeguamento delle indennità per tutti gli incarichi di media ed elevata complessità (sostanzialmente coordinamenti, incarichi di funzione e responsabile protezione dati) che, dopo una nuova mappatura ed un nuovo bando, saranno conferiti ai professionisti della salute e funzionari a partire dal prossimo anno.

Nell’ambito delle iniziative dirette al personale chiamato a prestare la propria attività in settori che richiedono una maggiore presenza nell’arco delle 24 ore giornaliere, l’Usl si è impegnata a prevedere un aumento del 20 per cento sulla tariffa individuata dal contratto collettivo nazionale per le indennità che riguardano le reperibilità ed i turni.

«Con la definizione di questa piattaforma abbiamo stabilito le linee operative per valorizzare i dipendenti e dar loro opportunità sulla base di una logica di merito e ruolo. - spiega Marco Ottonello, direttore amministrativo dell’Usl - Un’opportunità che abbiamo deciso di incrementare in modo significativo nella contrattazione decentrata di secondo livello rispetto alla base del contratto. Uno degli aspetti più importanti è che partirà anche la valorizzazione di quelle fasce che prima erano escluse dagli incarichi professionali, come i professionisti dell’area degli assistenti e dell’area degli operatori».

Per l’accordo raggiunto, le organizzazioni sindacali esprimono «soddisfazione in quanto è stata recepita la proposta, prevedendo di dare avvio al welfare aziendale con lo stanziamento di una prima tranche di fondi».

Una ulteriore novità, che interesserà tutti gli oltre 2.000 dipendente dell’Usl, è data dall’impegno a procedere al pagamento del saldo delle performance e dei progetti obiettivo effettuati nell’anno 2022 con il prossimo stipendio di ottobre.

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